Un’azione del noto e-commerce americano, infatti, nel dopoborsa perdeva il 6% sulla piattaforma di transazioni elettroniche Inet, per un valore di 30,61 dollari, dopo avere già perso il 2,45%, per un valore di 32,71 dollari, sul Nasdaq.
L’utile netto è sceso a 78 milioni di dollari, cioè il 18 per cento per azione, come previsto da Reuters Estimates, contro i 111 milioni (26%) di un anno prima. Il fatturato, invece, è aumentato del 24% salendo a 1,90 miliardi di dollari, mentre gli analisti consideravano un fatturato di 1,89 miliardi di dollari.
La perdita netta del gruppo, invece, si è rivelata del 29%, ovvero 55 milioni di dollari, soprattutto a causa delle offerte di consegna gratuita e di Amazon Prime, un nuovo programma lanciato in febbraio che permette di ricevere un numero illimitato di consegne, in due giorni, pagando una tariffa forfetaria annuale.
Il gruppo ha inoltre investito in molti settori, soprattutto tecnologici, come ad esempio lo sviluppo del suo motore di ricerca A9.com, i servizi Internet e i nuovi centri di sviluppo, l’assunzione di ricercatori informatici e ingegneri specializzati nei software.
Per il secondo trimestre, Amazon anticipa un fatturato compreso tra 1,68 e 1,83 miliardi di dollari, e un utile operativo di 50-80 milioni.