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Le Nazioni Unite danno un voto all’e-gov nel mondo

25 Febbraio 2005

Le Nazioni Unite danno un voto all’e-gov nel mondo

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191 nazioni e 50.000 siti pubblici sono stati presi in considerazione in un rapporto di 182 pagine

Il rapporto, riassume una ricerca voluta dal Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali, Divisione Amministrazioni Pubbliche e Gestione dello Sviluppo dell’ONU (diretta dall’italiano Guido Bertucci) dell’ONU.

L’obiettivo anche quest’anno consisteva nel valutare la prontezza e volontà dei governi membri di utilizzare le opportunità offerte dalle ICT per accrescere accesso e qualità ai servizi sociali di base da parte delle rispettive popolazioni in un’ottica di sviluppo umano sostenibile.

Il risultato è un prodotto di qualità, ma accessibile e didascalico, mastodontico e prodigo di dati statistici e informazioni riassunte in circa un centinaio di specchietti, tabelle e grafici.

Il rapporto fornisce numerosi interessanti esempi di buone prassi e si concentra su due sistemi di misurazione: l’indice di “prontezza” nell’e-gov, che valuta i siti Web della Pubblica Amministrazione, le infrastrutture di telecomunicazione e le competenze messe in gioco da ciascuno Stato membro; e l’indice di e-partecipazione, che analizza qualità e utilità degli strumenti di partecipazione elettronica all’attività amministrativa.

Gli Stati Uniti (indice 0.9132, su una media dei primi venticinque paesi pari a 0.7798 e una media globale di 0.4127) sono in vetta alla graduatoria per quanto riguarda l’indice di “prontezza”, seguiti da Danimarca (0.9047) e Gran Bretagna (0.8852). L’Italia risulta al ventiseiesimo posto (indice 0.6598), mentre nel 2003 si trovava al ventesimo posto. Per quanto riguarda l’e-partecipazione è invece la Gran Bretagna (indice 1.0000) a primeggiare, con Stati Uniti (0.9344) e Canada (0.9016) subito dopo. Per questo indice l’Italia (0.2295) si trova al quarantesimo posto (ventiquattresimo relativo).

Su quest’ultimo indice il rapporto afferma chiaramente che diversi Stati membri hanno incoraggiato la partecipazione, fornendo però meccanismi di rilievo e qualità limitata per favorire un efficace sistema di feedback da parte dell’utilizzatore finale. Circa il 75% delle Nazioni prese in considerazione hanno strumenti considerati dal rapporto “di basso profilo” e di “mediocre qualità”.

Il rapporto 2004 ha rivelato un evidente miglioramento generale della “prontezza”, con forte crescita nel numero di governi centrali e ministeri online. Resta sottinteso che soprattutto le Nazioni più ricche sono competitive nel miglioramento della propria offerta di governo elettronico, mentre i 40 Stati più poveri continuano a mostrare un progresso minimo.

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