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Le decisioni per il processo Microsoft attese per metà giugno

15 Maggio 2002

Le decisioni per il processo Microsoft attese per metà giugno

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Il giudice federale incaricato del processo Microsoft, prenderà le sue decisioni nel corso di quest’estate, ponendo fine al più grosso caso giudiziario che abbia toccato il settore informatico.A dirlo sono …

Il giudice federale incaricato del processo Microsoft, prenderà le sue decisioni nel corso di quest’estate, ponendo fine al più grosso caso giudiziario che abbia toccato il settore informatico.
A dirlo sono i nove Stati che stanno dando battaglia contro il colosso informatico.

Danno anche una data probabile: il 19 giugno, giorno in cui avranno termine le requisitorie finali delle due parti.

Colleen Kollar-Kotelly, la giudice dovrà decidere se le sanzioni richieste dagli Stati, soprattutto l’obbligo per Microsoft di commercializzare una versione “modulare” del suo software di punta, il sistema operativo Windows, sono giustificate dagli elementi di prova portati in dibattimento.

“La palla passa a lei”, dopo le requisitorie finali, ha dichiarato alla AFP Tom Green, ministro della giustizia aggiunto della California.

Microsoft ha già concluso la settimana scorsa la sua turnazione di testimoni a difesa, mentre gli Stati hanno rinunciato a far comparire in tribunale il loro esperto informatico.
James Bach, l’esperto, avrebbe dovuto dimostrare con l’aiuto di una registrazione video, che Microsoft può utilizzare il suo sistema operativo a uso commerciale Windows XP Embedded per soddisfare le richieste degli Stati.

Durante la sua testimonianza, Bill Gates ha ammesso che questo software può essere configurato in modo tale che sia praticamente identico alla versione per personal computer attualmente in vendita.

Solo pochi giorni prima aveva affermato, e con lui tutta Microsoft, che l’azienda “sarebbe incapace di smontare e rimontare Windows nel modo richiesto dalle sanzioni, stando al complessità del sistema”.

Viste queste affermazioni, Tom Green spiega che hanno “deciso che era più logico chiudere” la fase delle testimonianze e di passare a molte delle petizioni in sospeso davanti alla corte.

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