Secondo uno studio del “Wall Street Journal”, la borsa americana si sta preparando ad un crack finanziario che coinvolgerà le aziende Internet, ormai abbondantemente sopravalutate. Secondo Frank Zarb, presidente del NASD (National Association Securities Dealers, il gruppo che gestisce il Nasdaq la borsa americana nella quale sono quotate le aziende High-Tech “la volatilità dei titoli Internet è un affare “molto grave”.
Per il quotidiano economico il pericolo viene “dalla sopravvalutazione dei titoli stessi a dalla massa degli investitori dilettanti che ora comprano azioni con un semplice click del mouse”.
Secondo il “Wall Street Journal”, si starebbe studiando un sistema per conferire al NASD l’autorità di sospendere la quotazione di un titolo nel caso di acquisti caotici. Un’idea alla quale avrebbero dato il loro appoggio anche i più strenui difensori della libertà di mercato.
Alcune società d’intermediazione finanziaria hanno realizzato delle simulazioni dei comportamenti che il mercato potrebbe assumere nel caso in cui titoli guida come Yahoo! o Amazon scendessero del 30 o del 50%. Secondo le simulazioni andrebbero in fumo in poco tempo qualcosa come 13 miliardi di dollari. Il pericolo di un crack è talmente serio che alcune società finanziarie hanno deciso di non trattare più i titoli Yahoo!, Amazon, Infoseek e Egghead.
“È una situazione malsana – aveva affermato alcune settimane fa Charles Schwab, presidente dell’omonima società e uno dei principali operatori della borsa americana – e sta diventando sempre più incontrollabile”. La Schwab ha invitato apertamente i suoi clienti alla prudenza di fronte alla speculazione sui titoli Internet.