Il settore dell’arte su Internet e’ in costante espansione, con centinaia di siti di galleristi e collezionisti, ma la rivoluzione annunciata sulle vendite on line e’ rimasta disattesa e non solo in Italia.
In primo luogo le leggi italiane e della maggior parte dei paesi europei, non sono molto aperte nei confronti delle aste a distanza per cui è necessario attivare alcuni escamotage per mettere in piedi un business lecito; in secondo luogo il grande successo delle aste on line ha anche un rovescio della medaglia: il gran numero di truffe.
Alcune recenti indagini infatti hanno rilevato che la maggiore concentrazione di truffe su Internet si trova negli auction sites. E così le aste telematiche sono per lo più piazze per oggetti di valore non eccessivo e non certo per pezzi d’arte unici e preziosi. Gli utenti, anche se si trovano su un sito dotato di molta credibilità come quello di Christie’s o Sotheby’s, non si sono dimostrati a proprio agio nel concludere l’acquisto on line.
Così i siti di arte sono più che altro gallerie virtuali, un modo per avvicinare il navigatore all’arte, un modo per giovani artisti di farsi conoscere, un tramite tra i collezionisti.
Anche il sito di vendite d’arte realizzato da Finarte con Kataweb che aprirà entro marzo seguirà la stessa linea: “vogliamo fare le cose per bene e con prudenza – dice Riva della Finarte – pensiamo a prodotti selezionati adatti al mercato internet, vale a dire opere intorno ai 5 milioni al massimo. Nonostante tanti entusiasmi questo e’ un mercato tutto da esplorare”.