Contrariamente a quanto si crede, l’Arabia Saudita è un paese islamico e bacchettone.
Non a caso le autorità hanno deciso di vietare i servizi Internet attraverso il satellite e minacciano sanzioni per i contravventori.
La decisione è stata presa durante un consiglio dei ministri presieduta da re Fahd, con la richiesta al dipartimento delle telecomunicazioni di fornire migliori linee telefoniche agli utenti Internet e di ridurre le tariffe per l’uso della rete.
Nel paese sono molti gli internauti che per aggirare la censura ed evitare gli abbonamenti a Internet, fanno ricorso alle antenne paraboliche, con un servizio più veloce rispetto a quello via doppino telefonico.
Si è poi mosso anche il Consiglio consultivo che ha dato istruzioni alle telecomunicazioni saudite (controllate dallo stato) perché riducano le tariffe d’uso, come riporta l’agenzia ufficiale saudita, SPA.
Anche in questo paese, dopo la sua introduzione nel 1999, Internet è sotto controllo stretto da parte delle autorità e dal dipartimento ufficiale che filtra i siti consultati e blocca quelli che sono giudicati contrari alla morale.
Il regno ha una popolazione stimata di 22 milioni di abitanti. Di questi, 400 mila sono abbonati su 1,2 milioni di utenti, secondo le stime ufficiali.
Secondo i dati forniti dal dipartimento, il 95 % degli indirizzi bloccati ospitano siti pornografici e il restante 5 % riguarda siti politici e sociali con argomenti vietati in Arabia Saudita.