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La UE sostiene le censure sui videogiochi violenti

18 Gennaio 2007

La UE sostiene le censure sui videogiochi violenti

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A Bruxelles si pensa a norme più severe per chi vende ai minori e agli «alert» per censurare velocemente i titoli più controversi

Martedì scorso la Commissione Europea ha preso posizione nei confronti dei videogiochi violenti. In futuro verranno segnalati a ogni paese tutti i titoli di questo genere, ma il loro ritiro sarà lasciato all’autonomia di ogni Governo. Inoltre, è stata confermata l’intenzione di redigere una nuova normativa che possa armonizzare le sanzioni penali per i rivenditori che vendono videogiochi violenti a minori.

«Questi orribili prodotti incitano alla violenza e prima o poi sarà necessario l’intervento delle autorità», ha dichiarato il ministro dell’Interno tedesco Wolfgang Schaeuble dopo un meeting sulla Giustizia a Dresda.

L’obiettivo è quello di creare una sorta di muro di difesa per i più giovani, nel rispetto comunque delle culture comunitarie. «Ogni stato membro deciderà quali sono i videogiochi violenti che devono essere vietati. Non è una decisione che può essere presa a Bruxelles», ha sottolineato Franco Frattini durante una conferenza stampa.

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