La Commissione Europea ha avviato un accertamento anti-trust prima di dare l’approvazione alla fusione tra i giganti telecom statunitensi MCI WorldCom e Sprint. Tale decisione ritarderà di almeno quattro mesi la conclusione dell’operazione, con i commissari europei che prevedono di annunciare la propria decisione finale ad inizio luglio. I dubbi sollevati riguardano la compatibilità della fusione (valore 115 miliardi di dollari) per gli inevitabili impatti che questa provocherà sull’effettiva competizione del settore a livello internazionale.
Uno dei scogli più grandi riguarda ovviamente Internet, o meglio il considerevole potere gestionale sul backbone di Internet che la proponenda società verrebbe a detenere. In tal senso pare che la UE chiederà nuovamente la vendita di una delle due unità dedite a tale gestione: UUNet, di proprietà MCI WorldCom, oppure l’apposito business di Sprint. Mentre la prima opzione appare fuori discussione, qualche spiraglio di compromesso potrebbe aprirsi per la seconda. Più in generale la commissione vuole assicurarsi contro possibili operazioni, presenti e future, di monopolio da parte delle multinazionali. Ciò anche in relazione ai rapporti internazionali con gli USA, dato che MCI WorldCom-Sprint e AT&T potrebbero finire per controllare l’intero settore della telefonia globale.