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La televisione viaggia in Rete

09 Novembre 1998

La televisione viaggia in Rete

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Breve storia di RealNetworks e dei suoi prodotti, che stanno rivoluzionando il modo di utilizzare Internet proponendo nuove sfide nel grande gioco della convergenza multimediale.

C’era una volta un giovane ingegnere informatico stufo di navigare nella Rete ipertestuale e che voleva, finalmente, sentire qualcosa di concreto ed, eventualmente, vedere qualche immagine in movimento senza dover patire le pene dell’inferno. L’ingegnere si chiamava Robert Glaser e non era uno sconosciuto, ma un bilaureato alla Yale University che aveva scalato vertiginosamente le gerarchie di Microsoft per diventare, nel 1994, vicepresidente della sezione dedicata al multimedia per il mercato consumer.

Il rapporto fra Bill Gates e Robert è stato per anni ottimo. Poi, all’inizio dell’esplosione di Internet, Bill si trovò indeciso sul da farsi. Bob Glaser aveva invece le idee molto chiare e con le spalle coperte dal pacchetto miliardario di azioni Microsoft che ogni dipendente di Redmond riesce a mettere da parte, decise di fare il grande salto e di tentare in prima persona l’avventura imprenditoriale.

Con la tipica velocità della West Coast americana, fondò a Seattle la Progressive Networks che, in pochi mesi, ad inizio 1995, mise in giro per la rete i primi Real Player, in breve tempo diventati uno standard per la trasmissione dell’audio via Internet. Tanto che oggi circa l’85% dei media trasmessi in tempo reale attraverso la rete, quello che i tecnici chiamano streaming media, utilizzano gli standard di Real con circa 145.000 ore di trasmissione di vario tipo e una media di 500 mila download del player per settimana.

Se oggi rispolveriamo i primi software di Real ci sembrano paleozoici, ma pensate cosa voleva dire ricevere un suono in tempo reale attraverso la rete: una piccola grande rivoluzione. Le idee di base di Glaser e dei suoi erano semplici, ma geniali. In primo luogo occorreva trovare degli algoritmi di compressione che permettessero di utilizzare il meno possibile la banda disponibile, favorendo la velocità di trasmissione. Ma a quei tempi esistevano già dei formati opportunamente compressi per digitalizzare i suoni, dall’mpeg, all’aif, al pcm.

Il problema era che per sentire questi clip audio occorreva scaricarsi tutto il suono digitalizzato e poi ascoltarlo off-line. E qui arriva la trovata geniale: era necessario creare un sistema client-server, come si dice in informatica, che permettesse di trasmettere i suoni, praticamente in diretta, senza dover sopportare snervanti attese. A questo punto Glaser mise sotto pressione i suoi collaboratori per creare quello che oggi si chiama Real System, che è costituito da un insieme di strumenti per digitalizzare, trasmettere e riprodurre suoni, ma anche filmati e animazioni. Quello che noi utilizziamo solitamente è il player, che è un software piccolo, veloce e geniale (che si collega con il server che gli indichiamo o che gli viene proposto da una tag in una pagina html), per poi scaricare una prima parte del suono, bufferizzarla – ovvero immagazzinarla in memoria – successivamente riprodurla, per scaricare dalla rete la tranche successiva, dandoci un effetto di tempo reale.

Il player esiste in due versioni, quella normale, che è scaricabile gratuitamente e la versione plus a pagamento, dotata di alcune interessanti utility.

Dopo l’idea di Real Audio, gli stregoni multimediali dell’azienda di Seattle si sono lanciati sul Real Video, ovvero sulla trasmissione in Rete di filmati. Successivamente, con l’accordo con Macromedia alla versione Real Flash, che permette di visualizzare le animazioni prodotte con Flash. Nel frattempo la Progressive Network si è trasformata in RealNetworks, ha acquisito la Vivo, produttrice di un software concorrente, si è quotata in borsa fino ad essere considerata una delle 30 aziende più influenti per il futuro dell’economia americana.

È stata rilasciata ufficialmente la versione 5 del RealSystem e da pochi mesi è in rete la beta del RealPlayer G2, la seconda generazione dei prodotti per la gestione del media stream.
Il Real System sembra un prodotto miracoloso. Se scaricate l’ultima versione del Real Player e date un’occhiata alla breve intervista a Bob Glaser che trovate nel sito, vi accorgerete che l’effetto è veramente notevole. Ebbene, il filmato di circa 4 minuti dell’intervista occupa 620 Kbite! Una compressione mostruosa.

Se volete darvi al “fai da te”, potete pensare di mettervi online. Scaricatevi sempre dal sito di RealNetwork l’encoder gratuito, mettetevi davanti al microfono e, se ce l’avete, alla vostra telecamera e poi registratevi. Io ho fatto una prova con strumenti fantozziani: Pentium 75, Quickcam in prestito, cuffia e microfono da DJ di quarto livello. Il risultato potete vederlo scaricando questo file. Il tutto sta in 30 secondi di filmato compressi in 130 Kbites, meno voluminosi di un file di 3 righe scritto con word 97, ma molto più multimediali.

L'autore

  • Vittorio Pasteris
    Vittorio Pasteris è un giornalista italiano. Esperto di media, comunicazione, tecnologia e scienza, è stato organizzatore dei primi Barcamp italiani e collabora con il Festival del giornalismo di Perugia.

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