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La solidarietà digitale unisce Nord e Sud del mondo

12 Maggio 2004

La solidarietà digitale unisce Nord e Sud del mondo

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Parigi, Tunisi e Roma aderiscono al Fondo di Solidarietà Digitale. Un'iniziativa che mira a ridurre il divario tecnologico tra paesi ricchi e paesi poveri

L’elenco dei membri aderenti al Fondo di Solidarietà Digitale non finisce di allungarsi. Già dotato di 1,6 milioni di euro, ha appena registrato le adesioni di Parigi, Tunisi, Roma, dei Pesi Baschi spagnoli e della città di Lille. L’annuncio è stato fatto a Parigi in occasione del congresso di fondazione.

La Fondo di Solidarietà Digitale è stato creato a Lione nel dicembre 2003 su iniziativa del presidente della Repubblica del Senegal, Abdoulaye Wade. All’epoca, l’idea era di agire parallelamente agli sforzi fatti dalle Nazioni Unite, spesso indebolite o bloccate per scarsa volontà politica degli stati. Obiettivo dichiarato: dimostrare che i poteri locali hanno voce in capitolo e possono contribuire alla riduzione del “digital divide” tra paesi del Nord e paesi del Sud del mondo.

Tutti possono fare qualcosa

“Parliamo di una cooperazione decentrata ad altezza uomo, che parte dal basso, un’azione viva, concreta e utile – ha dichiarato a Parigi il presidente del Senegal -. Una cooperazione tra poteri locali che, al contrario di ciò che avviene spesso a livello statale, possa permettere di verificare facilmente dove vanno i fondi versati senza che ci sia posto per la corruzione”.

Le modalità di finanziamento del Fondo di Solidarietà Digitale non sono ancora definitivamente stabilite. Dovrebbero esserlo nel marzo 2005, in occasione di un vertice che si terrà a Torino. “Sono molte le ipotesi allo studio – ha dichiarano Mercedes Bresso, presidente della Provincia di Torino -. Si può, ad esempio, immaginare che le Comunità locali che predispongono gare d’appalto, integrino ai loro criteri di selezione la possibilità di dare un contributo alla frattura digitale”.

Gérard Collomb, sindaco di Lione, conferma che “molti contatti sono già stati presi in Francia con attori della scena Internet e informatica, per sollecitare il trasferimento al Fondo di Solidarietà Digitale di alcuni euro per ogni prodotto venduto”.

Per loro stessa natura, i contributi al Fondo si basano, infatti, sul volontariato dei cittadini e sulle donazioni di organismi o istituzioni pubbliche. Per il momento sono stati raccolti 1,6 milioni di euro. Il 60% delle risorse sarà destinato a progetti nei paesi sottosviluppati, contro il 30% nei paesi emergenti e il 10% nei paesi sviluppati.

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