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La rivoluzione delle tecnologie wireless e il digital divide

31 Maggio 2004

La rivoluzione delle tecnologie wireless e il digital divide

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La flessibilità e la polivalenza della radiolan, la più conosciuta delle tecnologie di questo tipo, quella nota come Wi-Fi, è in realtà una delle possibili implementazioni dello standard IEEE 802.11, viene normalmente vista come base per la realizzazione di reti locali dati, private e pubbliche, con utilizzo tipico da rete informatica

La tecnologia delle radiolan consente soluzioni a basso costo per una sempre maggior gamma di servizi pubblici, dalla videosorveglianza del territorio al rilancio delle telecomunicazioni alternative attraverso la combinazione tra wireless local loop e Voice-Over-WLAN.

Prendiamo l’esempio del controllo del territorio. Oggi è possibile realizzare a basso costo reti di sorveglianza video di aree pubbliche attraverso telecamere dotate di schede Wi-Fi che si collegano direttamente a una rete locale, sono alimentate via linea elettrica o batterie e vengono controllate da un normale personal computer. Le immagini possono essere visualizzate in un browser web e registrate direttamente su disco o su supporto ottico e magnetico, il tutto a una frazione del costo e con funzionalità (per esempio l’aumento della frequenza di ripresa in caso di movimento) e flessibilità impossibile rispetto a sistemi tradizionali. Anche comunità locali di piccole dimensioni possono permettersi oggi questo tipo di soluzioni per garantire maggiore sicurezza ai propri cittadini.

Un altro esempio è la possibilità del rilancio del Wireless Local Loop, ossia l’ultimo miglio senza fili che sostituisce le tecnologie broadband su filo di rame o fibra. IL WLL tradizionale, basato sulla tecnologia LMDS a 25 GHz, non è decollato in Italia, comunità locali e privati hanno fatto così ricorso alla combinazione di collegamenti bidirezionali via satellite e reti WI-Fi per ottenere un broadband sganciato dall’infrastruttura terrestre di comunicazione.

Il satellite ha però un problema di capacità complessiva, per cui non è scalabile oltre a un certo numero di utenti contemporanei che condividono la stessa banda. Non è quindi adatto a un superamento di massa (milioni di utenti) del digital divide. Lo può invece fare la combinazione di reti di tipo Wi-Fi per l’ultimo tratto e approcci diversi per le dorsali di avvicinamento alle concentrazioni utenti, ponti a 25 GHz come il WLL tradizionale ma anche cavi in fibra autoportante stesi sulla griglia elettrica.

Stendere un cavo in fibra appoggiandosi alle rete elettrica aerea costa infinitamente meno della posa in trincea e può essere quasi totalmente automatizzato. Se a questo si unisce l’arrivo del VOIP (Voice-Over-IP) wireless, detto anche “Voice Over WLAN” o VOWF (Voice Over Wi-Fi), si ha la ricetta per la potenziale nascita di una nuova generazione di fornitori di telecomunicazioni a servizio completo, dalla voce ai dati al video, o più semplicemente di una maggiore concorrenza tra gli attuali fornitori “parziali”. E per il superamento di slancio del digital divide interno al nostro Paese.

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