L’industria cinematografica americana è preoccupata. L’accesso a Internet si allarga e sempre più film sono scaricabili online.
Si pone, dunque, il problema della “napsterizzazione” del cinema? La società Viant, in un rapporto, fa il punto della situazione.
Gli studios hollywoodiani si domandano se utilizzare un sistema di sicurezza, per evitare la distribuzione illegale dei film su Internet.
Secondo Viant Consultants, sono numerosi i siti che offrono film online.
La produzione e la distribuzione cinematografica dovranno adattarsi ai nuovi bisogni dei consumatori e, soprattutto, ai nuovi tipi di connessione.
Sono sempre più numerosi gli utenti Internet equipaggiati con linee ad alta velocità e apparecchi senza filo.
Diventa, quindi, necessario sviluppare servizi interattivi e accessibili a tutti.
Con questo scopo, gli studios hollywoodiani vorrebbero diffondere, sotto forma di video on demand, i film sulla Rete dopo la loro uscita in cassetta.
Una concorrenza per i network a pagamento che funzionano sullo stesso principio.
Inoltre, con l’arrivo sul mercato dei “set top boxes”, i telespettatori potranno facilmente fare zapping dalla tv al Web.
Per fare ciò, il rapporto di Viant definisce sei punti necessari perché gli studios riescano a vincere la battaglia su Internet: la personalizzazione del contenuto, la varietà, la facilità d’uso, la capacità di risposta, il rispetto della privacy e l’importanza di costruire una comunità online.
Importanti società come Time Warner, stanno già diversificando le loro attività inglobando tutti i media: tv, cavo, cinema, Internet.
Una formula che sembra essere efficace.
E secondo numerose voci, la maggior parte dei grandi studios hollywoodiani starebbe negoziando con società hi-tech.