“Non so se ci abbiate fatto caso, ma è da un bel po’ di tempo che i programmatori non si preoccupano più di quanta memoria occupi il loro programma; eppure, ricordo che l’ingegno del programmatore ancora 15 anni fa si misurava nella sua capacità di risparmiare memoria.”
Così inizia il viaggio che, partendo dalle tavolette di argilla con scrittura cuneiforme, arriva fino ai prototipi di memorie a polimeri e alla memorizzazione dei bit a livello di singoli atomi. La quantità di informazioni che è possibile memorizzare rimane, insieme alla capacità di calcolo di un computer, uno degli elementi chiave della legge di Moore, secondo cui la potenza elaborativa di un computer moderno raddoppia all’incirca ogni diciotto mesi (vedi l’ebook “Il futuro della legge di Moore“, sempre di Roberto Saracco). Non solo. Memorie sempre più piccole e più capienti allo stesso tempo saranno la chiave di volta per la realizzazione di apparecchiature intelligenti miniaturizzate, dalle fotocamere digitali di nuova generazione ai microproiettori, dalla penna in grado di memorizzare il testo scritto fino a smart cart che possono memorizzare tutto il vissuto di una persona.
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