“Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scordiamoci il passato…”. Una canzone che, adesso, potrebbe diventare il leit-motiv della posizione Microsoft nei confronti dei suoi avversari di tribunale nelle varie cause antitrust.
L’azienda americana, dopo anni di attività definita “arrogante”, smette i panni dell’Orco cattivo e indossa quelli da cristiano abbracciando tutti quelli che gli vogliono male. Anzi, vuole diventare amica di tutti.
Presi in questo vortice di “buonismo” i vertici del colosso del software vogliono stringere accordi amichevoli con tutti: dopo il governo americano e nove degli Stati che avevano trascinato in tribunale l’azienda, vuole amichevolmente sistemare la causa aperta dalla Commissione europea.
Peccato che tutti questi sforzi “amichevoli”, trovino ancora forti resistenze.
Abbiamo già scritto che Connecticut e Minnesota hanno rifiutato, con dure motivazioni, di firmare l’accordo amichevole e che il testo sottoscritto da azienda e governo americano viene osteggiato anche da gruppi di consumatori sparsi per gli States.
Apple, appoggiando di fatto una causa intentata da consumatori californiani, sottolinea che Microsoft vorrebbe, con questo accordo, guadagnare terreno sul mercato scolastico.
L’azienda di Steve Jobs, infatti, è uno dei leader del settore e vede come fumo negli occhi la clausola dell’accordo amichevole nella quale si prevede che il concorrente fornisca software e computer a migliaia di scuole americane per un totale di 1 miliardo di dollari.
La “mela” si dichiara “sgomenta che un accordo imposto a Microsoft per aver infranto la legge gli permette, se non l’incoraggi, a svilupparsi nel settore dell’education, uno dei pochi dove non è ancora in situazione di monopolio”.