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La Gran Bretagna vuole l’estradizione degli spammer

07 Novembre 2003

La Gran Bretagna vuole l’estradizione degli spammer

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Il Regno Unito vuole chiedere l'estradizione degli autori di e-mail pubblicitarie non sollecitate. Alcuni deputati britannici hanno studiato questa nuova tattica per tentare di fermare l'inondazione di e-mail spazzatura inviate dall'estero

Ottenere l’estradizione dei responsabili di spamming per giudicarli in Gran Bretagna, perché “gli spammer – secondo quanto dichiarato dal deputato britannico Brian White – non sono più soltanto irritanti, rappresentano una minaccia”. Il Regno Unito ha deciso di ritenere reato penale la spedizione di posta elettronica non sollecitata, votando una legge che entrerà in vigore nel mese di dicembre.

Il testo, però, ha ricevuto dure critiche da parte dei militanti anti-spam, secondo i quali la legge comunque non permette di fermare le e-mail spazzatura alla fonte. La maggior parte dello spamming è attualmente inviato da Paesi stranieri e, in particolare, dagli Stati Uniti.

Secondo Brian White, l’arma dell’estradizione dovrebbe inizialmente essere usata contro gli spammer e successivamente contro le persone sospettate di altri reati informatici, tra i quali l’intrusione e la creazione di virus.

Il deputato britannico ha precisato di essersi recato durante il mese di ottobre negli Stati Uniti, insieme ad altri deputati, per discutere con l’FBI le modalità di estradizione di spammer americani che violino le leggi britanniche. “L’FBI – ha riferito White – ha risposto che occorrerebbe valutare caso per caso, ma che questo non è per loro un problema”.

La Gran Bretagna e gli Stati Uniti hanno una lunga storia di cooperazione in materia di lotta al crimine, che si è rafforzata dopo l’11 settembre. La lotta contro lo spam è diventata una priorità per i governi del mondo intero, che hanno scoperto recentemente che un numero crescente di questi messaggi di posta elettronica è di natura pornografica e che lo spam è stato anche utilizzato per truffare i clienti di molte banche online, sottraendo loro i codici di accesso.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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