Il produttore giapponese Roland ha appena lanciato un pianoforte digitale professionale che integra alcune funzioni a dir poco originali. Infatti, sotto l’oscura denominazione Kr-7iR si nasconde una tastiera elettronica in grado di comunicare con i telefoni giapponesi di nuova generazione che rispondono agli standard i-mode e Foma (l’equivalente giapponese dell’UMTS).
Conosciuto per i suoi sintetizzatori e organi elettronici, Roland propone ai musicisti nipponici un catalogo di brani digitali in formato MIDI. Attualmente sono già disponibili 700 titoli: alcuni da suonare con il nuovo pianoforte digitale, altri da utilizzare come accompagnamenti per il Karaoke.
Il servizio, inizialmente, sarà disponibile solo in Giappone. Bisognerà, ovviamente, sottoscrivere un abbonamento mensile, di circa 1,5 euro, e l’utente potrà scaricare cinque brani musicali sul suo cellulare e quindi trasferirli, tramite la porta a infrarossi, nel pianoforte. Quindi, potrà suonarli, scomporli o mixarli. O provare a cantarli, come con un Karaoke, collegando un microfono e un monitor alla tastiera.
Il vantaggio del formato MIDI rispetto a una canzone codificata in MP3 o in un altro formato di compressione, sta nel peso del file: solo qualche kappa per canzone; più o meno le dimensioni di una suoneria polifonica.
Oltre all’archivio messo a punto da Roland, altri cataloghi compatibili con questo nuovo sistema stanno per essere lanciati sul mercato nipponico. Roland, dal canto suo, prevede di aggiungere questa funzione su altri strumenti musicali dal suo catalogo. Il Kr verrà messo in vendita a partire dal 7 luglio al prezzo di circa 2.600 euro.
Come spesso accade, il commento è duplice: da una parte ci si stupisce della fantasia e della ricettività del mercato giapponese nei confronti di innovazioni tecnologiche che in Europa, forse, verrebbero accolte con ironia e sufficienza; dall’altra ci si continua a chiedere perché nel Paese del Sol Levante la telefonia di terza generazione continui a fare passi in avanti e proseliti (leggi abbonati), mentre in Europa nessun operatore è ancora riuscito a lanciare in modo vincente un qualsiasi servizio 3G.