Ne abbiamo già parlato tempo fa: alcuni motori di ricerca per sbarcare il lunario, fanno apparire per primi nei risultati di ricerca i siti che pagano.
Su questo fenomeno la FTC (Federal Trade Commission, l’organo federale americano che si occupa della protezione dei consumatori) ha buttato un occhio e fa una raccomandazione: separare nettamente la pubblicità, da quelli che sono gli effettivi risultati di ricerca.
Già da circa un anno, un’organizzazione di consumatori dell’Oregon ha sporto causa presso la FTC, perché faccia luce su questa consuetudine di includere “link a pagamento” degli inserzionisti.
Questi, come dicevamo sono messi in testa ai risultati di ricerca quando si digita una parola chiave.
Il gruppo di consumatori fa anche i nomi dei “colpevoli” e tra questi cita anche AltaVista, AOL Time Warner, Microsoft e Look Smart.
La FTC è intervenuta raccomandando ai siti di assicurare che “i risultati della ricerca possano essere distinti, in modo chiaro ed evidente, da quelli che non sono a pagamento”.
I responsabili di alcuni dei siti di motori di ricerca hanno deciso di collaborare subito e hanno annunciato che cambieranno o prenderanno in considerazione nuovi modi di distinguere tra la pubblicità a pagamento e i risultati non a pagamento.