Il 4 luglio scorso la commissione del governo francese competente in materia di copia privata digitale ha approvato l’introduzione di un’imposta su tutti gli apparecchi in commercio dotati di un disco rigido.
La tassa – già in vigore da circa un anno per CD-R e DVD vergini – sarà di 10 euro per gli apparecchi video (videoregistratori digitali, decoder) con disco rigido fino a 40 Giga e di 15 euro per quelli di capacità superiore. Ancora più specifici e differenziati saranno, invece, gli importi previsti per gli apparecchi audio (lettori MP3, hi-fi): 8 euro per 5 Giga, 10 per 10 Giga, 12 per 15 Giga, 15 per 20 Giga e 20 per 40 Giga.
Il principio generale adottato dalla commissione Brun-Brusson è, infatti, quello in base al quale l’imposta dovrà essere commisurata alla capacità di memorizzazione dei singoli apparecchi e non al numero di ore di registrazione possibile.
Per il momento, i personal computer sono esclusi dal sistema di tassazione sulla copia privata, in quanto, secondo i membri della commissione, “non esistono computer senza disco rigido e una tassa sui PC penalizzerebbe coloro che se ne servono esclusivamente in un quadro informatico”.
Le organizzazioni degli industriali non hanno partecipato alla discussione che ha preceduto il voto finale sull’introduzione della tassa, probabilmente perché contano di poterla aggirare alzando i prezzi dei loro prodotti. Saranno, inoltre, i costruttori a giudicare se reputano economicamente conveniente fornire due versioni dello stesso prodotto, una con disco rigido e l’altra senza e, per di più, saranno loro a dover dichiarare il numero dei Giga dei loro apparecchi.
Soltanto la UFC-Que Choisir, associazione a difesa dei consumatori, ha partecipato alla riunione e votato contro l’introduzione della nuova tassa.