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La Francia crea un centro nazionale contro lo Spam

21 Ottobre 2005

La Francia crea un centro nazionale contro lo Spam

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Dopo l'operazione "boîte à spam" (casella di spam) organizzata nel 2002, le autorità francesi stanno ora studiando un nuovo progetto per segnalare, quantificare e combattere questo grave problema

Il progetto “Signal Spam” è il risultato dei lavori del gruppo Antispam, creato nel luglio 2003 dalla Direzione Sviluppo dei media (DDM) del Ministero della Cultura e delle comunicazioni. Il gruppo riunisce organismi di provenienza e settore diversi, istituzioni pubbliche come la Commission nationale informatique et libertés (Cnil) – cioè l’Autorità garante francese per la privacy – e i rappresentanti delle associazioni dei cittadini.

Consiste nella realizzazione di un centro nazionale di segnalazione dello Spam, che si incaricherebbe di trasmettere poi le segnalazioni agli organismi competenti.

Sul sito del DDM, la parte dedicata al progetto “Signal Spam”, realizzata a fine settembre, contiene l’elenco delle funzioni da attribuire a questo nuovo centro: ricevere e classificare le segnalazioni degli utenti inviate per posta elettronica, selezionare quelle da trasmettere all’autorità competente, elaborare dati statistici ufficiali sul fenomeno dello Spam e organizzare un centro di risorse antispam.

Il progetto durerà tre anni e sarà sostenuto da un’associazione tra enti pubblici e aziende specializzate del settore privato, che avrà il compito di garantire la gestione tecnica e operativa di un software di segnalazione, di raccolta e di analisi dei messaggi di Spam ricevuti dagli internauti francesi.

Sebbene questo software sia destinato a diventare uno strumento ad uso del grande pubblico, secondo la DDM non verrà installato direttamente sul sito degli utenti, ma centralizzato e utilizzato dai professionisti del mondo ICT (portali, provider ecc.) e permetterà, ad esempio, di segnalare facilmente un caso di Spam al momento della consultazione di una Webmail.

Il gruppo di lavoro antispam sta ora effettuando gli ultimi test tecnici, che si susseguiranno fino alla fine dell’anno, per poi partire con il progetto e sostituire definitivamente la sperimentazione della “boîte à spam”.

Questa consisteva in un indirizzo di posta elettronica – [email protected] – al quale i cittadini potevano inviare i messaggi indesiderati ricevuti. Compito della Cnil era quello di analizzarli, per individuarne le caratteristiche salienti (origine geografica, natura dei messaggi, ecc.) e, quando possibile, gli autori, in vista di eventuali azioni penali.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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