La giustizia francese ha imposto a Yahoo! di filtrare i suoi visitatori per impedire che abbiano accesso a siti di vendita di oggetti nazisti. Una decisione difficile da applicare ad un’azienda americana.
Dunque, sul caso di oggetti nazisti sul sito di Yahoo!, il giudice Jean-Jaques Gomez ha deciso per l’obbligo di filtrare gli utenti francesi.
La società Yahoo! ha 3 mesi per realizzare una soluzione tecnica che impedisca agli utenti francesi di accedere alla vendita di oggetti nazisti sui siti di aste, o dovrà sborsare 100 mila franchi per ogni giorno di ritardo.
Una decisione, tuttavia, teorica. In effetti, si rivolge a una azienda americana che non ha l’obbligo di sottostare alle leggi francesi.
Secondo Jean-Christophe Le Toquin, delegato permanente dell’AFA, l’associazione francese dei fornitori di accessi a Internet, “la decisione non è applicabile fino a quando non sarà ripresa da un giudice americano. Yahoo! US può eseguire la decisione – non si sa se lo farà – ma per ipotesi, potrebbe chiedere che un giudice americano confermi, o no, che la decisione francese debba essere applicata sul territorio americano”.
Già durante le udienze, gli esperti incaricati del caso avevano espresso molte riserve e tuttora le incertezze sull’efficacia di un tale metodo restano numerose.
Il giudice francese aveva richiesto un rapporto a tre esperti, l’americano Vinton Cerf, il francese François Wallon e il britannico Ben Laurie.
Discusso durante l’udienza del 6 novembre scorso, questo rapporto proponeva di filtrare gli utenti in funzione della loro nazionalità e delle parole chiave che utilizzavano.
Per gli esperti, la nazionalità del 70 % degli utenti francesi può essere automaticamente rivelata dal loro computer.
Sarebbe dunque facile riconoscerli e non prendere in considerazione le loro richieste, se dovessero orientarsi verso l’acquisto di oggetti nazisti.