Ars Technica ha la buona abitudine di tradurre in grafici un mese dopo l’altro i risultati delle misurazioni del traffico web compiute da NetMarketShare e da pochi giorni è arrivato l’articolo con i dati del mese di maggio.
La prima informazione che salta all’occhio è che non c’è alcuna informazione o quasi: il grafico della distribuzione dei browser in versione scrivania sembra la vista del mare dalla spiaggia all’alba. Calma piatta, al massimo un’onda lunga inoffensiva e silenziosa.
NetMarketShare è parziale verso le piattaforme Microsoft e tende a offrire diagrammi che mettano in buona luce Windows come sistema operativo oppure Internet Explorer come browser; per esempio non offre una visione combinata del traffico globale mobile più desktop.
Soccorrono su questo i dati di StatCounter, che mostrano da maggio 2013 a maggio 2014 un quadro più vivace e però di conferma. Fluttuazione positiva per Chrome, negativa per Explorer, piano orizzontale o oscillazioni trascurabili per tutti gli altri.
È la forza di HTML5. Per quanto temporaneamente incompleto, c’è uno standard abbastanza sopra le parti da resistere alle scalate ostili e spingere la competizione verso le prestazioni e le nuove funzioni avanzate.
Nel corso del proprio raduno annuale per i programmatori, Apple ha annunciato in anteprima che il servizio di programmazione televisiva e cinematografica Netflix (non ancora italiano) trasmetterà in HTML5 e di conseguenza gli abbonati con Mac potranno seguirlo direttamente con Safari in purezza, senza plugin come quelli che anacronisticamente chiede ancora la RAI (nella più assoluta inutilità).
Google ha una strategia aggressiva di aggiornamento continuo di Chrome, attorno al quale costruire un ecosistema applicativo, un sistema operativo e addirittura un computer su misura.
Sono scettico sulle visioni del futuro che vedono il browser piattaforma predominante, di qualsiasi ambito. Per quanti progressi tecnologici si compiano – recente la velocizzazione di JavaScript in WebKit, il motore che sta sotto Safari e tuttora ispira fortemente Chrome – le app non sembrano una moda transitoria. Detto questo, vedremo infinitamente più progressi e invenzioni nel browser grazie a HTML5 di quante ne abbiano prodotto o ne produrrebbero, lustri di estensioni proprietarie.