I modelli Intel della serie MP4-M, progettati espressamente per i notebook, hanno deluso un po’ le aspettative delle testate online specializzate in testing. Sembra che nelle applicazioni classiche per l’ufficio le prestazioni non siano migliorate così tanto rispetto alle precedenti versioni Pentium3.
Naturalmente i benchmark ottenuti dalle varie prove di laboratorio sono riferiti ai primi modelli notebook usciti sul mercato e dotati della nuova classe di CPU.
La questione più interessante, però, riguarda la scelta di Intel di non fornire alle aziende produttrici di computer portatili la normale versione del P4, che già viene normalmente commercializzata per i desktop pc. Intel ha affermato recentemente che le versioni per desktop tendono a scaldare più del normale ed hanno richieste energetiche incompatibili con le esigenze dei portatili.
Come al solito le webzine più accanite hanno chiuso i loro tecnici nei laboratori ed hanno dimostrato che i P4 normalmente venduti sul mercato potrebbero tranquillamente essere installati sui notebook, e, a parità di frequenza, far risparmiare notevolmente i consumatori: un P4 a 1700 GHz costa circa 160 dollari; un MP4-M, di pari clock invece, costa circa 500 dollari.
A questo punto sembra che si profili l’ennesima strategia di marketing per vendere prodotti simili a classi di prezzo diverso.
I test effettuati, per esempio da ZDNet UK, sul modello Dell Inspiron 8200 equipaggiato con MP4-M 1.7 GHz, hanno dimostrato che non ci sono miglioramenti sostanziali utilizzando suite business, rispetto al vecchio Dell Inspiron 8100, con MP3-M 1.13 GHz.
L’unica nota positiva, sempre secondo i test, proviene da un leggero incremento prestazione nell’ambito multimediale: Content Creation Winstone 2002, un tester affidabile per i software di editing grafico e sonoro, ha evidenziato nel nuovo processore una capacità di elaborazione superiore, rispetto al precedente modello, del 14%.
Bisogna altresì ricordare che il gap prestazionale fra le nuove CPU e le vecchie tenderà ad aumentare con l’introduzione progressiva delle istruzioni SSE2, in questo momento ancora latitanti nella maggior parte dei software in commercio.