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La Cassazione conferma l’illegalità dei mod-chip per Playstation

05 Settembre 2007

La Cassazione conferma l’illegalità dei mod-chip per Playstation

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La Corte di Cassazione ha stabilito che il mercato dei mod-chip viola le normative sul diritto d'autore

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 33768, ha stabilito che la vendita di mod chip per Sony Playstation è illegale e quindi perseguibile come reato.

Nel dicembre 2002 la HS Distribuzione di Salorno (Bolzano) venne perquisita dalla Guardia di Finanza durante un’operazione anti-pirateria. Sony aveva lamentato la diffusione di un gran numero di giochi pirata o comunque sprovvisti di ogni protezione. La HS Distribuzione venne denunciata per la commercializzazione di «mod chip» per Playstation – cioè chip che consentivano di modificare l’hardware della console ed eludere i sistemi di protezione. La questione di fondo è che la “conversione” permetteva di utilizzare giochi pirata, e non solo quelli originali provenienti da mercati stranieri – normalmente bloccati da codici zonali.

Ebbene, se inizialmente il proprietario della ditta era stato condannato e poi assolto in Appello perché i fatti risalivano ad un periodo ancora non regolamentato, adesso la Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado. Il reato rientrerebbe infatti nella violazione della legge sul diritto d’autore. A prescindere dalle innovazioni tecnologiche, la normativa vigente «considera punibile chiunque venda sistemi atti ad eludere, decodificare o rimuovere le misure di protezione del diritto d’autore o dei diritti connessi».

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