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La carica degli Internet Day Traders

03 Novembre 2000

La carica degli Internet Day Traders

di

Intervista all'avvocato Pierfrancesco Fasano, Presidente della Camera Informatica di Milano.

Dopo anni di costante rally, il mercato tecnologico mondiale per antonomasia, il Nasdaq, è piombato dai 5000 punti base del marzo 2000 ai 3200 del mese di maggio, sedando repentinamente gli entusiasmi degli investitori online dell’ultima ora.

Non è stato da meno il Nuovo Mercato, che, pronto a lanciare le start up italiane, sta risentendo dell’influsso poco felice dei mercati oltre oceano.
Dal mese di marzo 2000 ad oggi, gli investitori di tutto il mondo hanno assistito ad un fenomeno unico nella seppur breve storia della finanza online: mai come in questi ultimi mesi i mercati hanno subito repentine e violente oscillazioni percentuali giornaliere, con costante alternanza di tendenze rialziste a tendenze ribassiste.

Cosa c’entra Internet con tutto questo? La risposta è semplice: buona parte delle ampie oscillazioni giornaliere e settimanali presenti sul Nasdaq sono causate dalla sempre più numerosa tribù degli Internet Day Traders che si riversa oramai in massa su qualsiasi occasione di guadagno possa presentarsi. Le stime di prestigiose società di ricerca, quali Lafferty Group e Jupiter Communication, affermano che in America circa il 10% dei 16 milioni di conti online è utilizzato giornalmente per il trading online, anche se non ancora in modo professionale come fanno invece i 200-300 mila day traders che hanno trasformato tale attività nel proprio principale impegno quotidiano.

Negli States il profitto non si ottiene unicamente in un mercato “Toro”: le regole sono identiche, sia che la Borsa salga, sia che il mercato crolli. Lo shorting (l’operatività dei traders che puntano sul ribasso di un dato titolo), è il terreno più difficile e rischioso su cui si misurano gli Internet Day Traders americani più esperti, che, in questo caso, non si disperano se Intel perde in un giorno il 25% del proprio valore.

E in Italia? Negli ultimi mesi, con l’entrata sul Nuovo Mercato italiano di un numero sempre più elevato di titoli quotati, stiamo assistendo ad un accentuarsi della volatilità del nuovo indice:
è iniziata la carica degli Italian Day Traders?

Probabilmente si. Infatti, con il diffondersi nel nostro Paese del trading online, da un anno a questa parte l’utente medio ha sperimentato come sia semplice, veloce e poco costoso operare più volte al giorno sfruttando le repentine oscillazioni dei titoli presenti sul Nuovo Mercato. D’altronde la ritardata entrata dei titoli tecnologici e della New Economy sul mercato italiano, ha provocato l’anomalo fenomeno dei covered warrant, presente in modo marginale in quei mercati in cui il numero delle società quotate è tale da soddisfare le normali tendenze speculative presenti in un mercato evoluto.

Le grandi società di online brokerage e banche sul Web che offrono il servizio di trading alla propria clientela, hanno compreso come l’utente medio stia diventando sempre più esigente. Con l’aumento dell’esperienza, l’utente vuole il real time, le piattaforme evolute di trading, vuole avere il controllo della situazione. Il popolo dei nove milioni di navigatori, così come quello dei cinquantasei milioni di allenatori di calcio (anche noi vogliamo il “moviolone”), può oggi essere padrone ed arbitro di strumenti software estremamente sofisticati, che fino a qualche anno fa erano in mano unicamente ai cosidetti “Market Makers”, i guru di Wall Street e gli Yuppies degli anni 80.

Proviamo ad immaginare la carica degli Internet day traders italiani, pronti ad operare in real time, magari in after-hour, durante lo scontro calcistico Roma-Lazio: un goal provocherebbe la repentina ascesa di un titolo e relativo crollo del titolo “avversario”, con impensabili oscillazioni percentuali dovute unicamente all’effetto psicologico.
Mai nessun altro “gioco” potrebbe essere più avvincente: i tifosi della squadra vittoriosa che gioiscono doppiamente ed in real time, con la tv da una parte ed il PC o il palmare connesso al proprio broker o banca online dall’altra… Sei poi si è allo stadio ci penserà il Wap a fare il resto!

Esploderà anche in Italia la moda dell’Internet Day Trading? Sarà più divertente del gioco del Lotto o del Totocalcio, come sta avvenendo negli Stati Uniti nei confronti delle lotterie di vario genere?

Sicuramente quando si parla di operatività finanziaria e di Borsa, l’argomento è estremamente serio ed in tale modo va affrontato: è necessario quindi partire con solide basi per essere coscienti dei rischi e delle opportunità offerte da questa nuova frontiera della New Economy.

L’informazione e l’education sono fondamentali in questo settore e coloro che giungono impreparati nell’affrontare tale disciplina, solitamente pagano il prezzo maggiore: se poi, lasciandoci andare in disquisizioni futuribili, tutto ciò sarà anche divertente, non vi sarà nulla da recriminare.

Pietro Gentile è co-autore del libro “Internet Day Trading“, pubblicato da Apogeo editore.

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