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La borsetta a noleggio (per tacer della Ferrari)

02 Marzo 2007

La borsetta a noleggio (per tacer della Ferrari)

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Comprare sta diventando terribilmente passé. Il futuro, indiscutibilmente, sta nell'affittare. O nel non comprare affatto e passare al downshifting. Ma se poi salta in aria l'economia?

Diciamocelo chiaramente. Per la maggior parte di noi i bisogni primari sono soddisfatti (e di quelli i cui bisogni non lo sono… beh, non fa fine parlarne, no?). Le nostre case sono generalmente strapiene di oggetti e spesso solo grazie al fenomeno moda, una sorta di obsolescenza pianificata iniettata nel prodotto, riusciamo a convincerci a comprare l’ennesima giacca o a cambiare le suppellettili di casa.

Il metro quadro è caro, la casa sempre un po’ piccola, comincia a mancarci un po’ lo spazio e spesso i nostri desideri sono inoltre più grandi del nostro budget. Un certo numero di noi inizia a rendersi conto della dispersione di risorse (economiche) causata dall’acquisto di prodotti dal tempo di vita limitato (una borsetta di moda la portate per poche settimane, qualche mese… poi dovete farle attendere anni in un oscuro armadio perchè diventi vintage e la possiate ritirare fuori). D’altra parte ciò che è un must è un must – e l’economia ringrazia, ad esempio, il 94% di giovani giapponesi che possiedono un oggetto di Luis Vuitton e il 92% che esibisce con fierezza un pezzo di Gucci.

Per rendere più facile la vita a tutte le fashion victim, un gruppo di vecchie volpi dell’online ha fondato un servizio caritatevole e innovativo, dall’evocativo nome di Bag Borrow or Steal che viene in soccorso della cliente ossessionata dalla moda ma afflitta dall’impermanenza del prodotto e dall’incompatibilità della propria carta di credito con i costi d’acquisto. Entrando nella community (costo tra i 5 e i 10 dollari al mese) si aprirà la possibilità di affittare la borsetta dei sogni, e di tenerla tanto a lungo quanto le nostre voglie o gli impegni mondani lo consentano. Considerando che i costi di affitto vanno dai 6 dollari la settimana per un pezzo “economico” ai 175 al mese per una Luis Vuitton da 1.500 dollari di scontrino, non si può che concludere che si tratta di un bel risparmio e di una interessante opportunità per restare sempre alla moda. Con una cifra invece compresa tra gli 8 e i 265 dollari alla settimana vi è inoltre la possibilità di affittare anche eleganti gioielli che ben si accompagnino alla borsetta.

In realtà quello di Bag Borrow or Steal non è che la punta dell’iceberg. Altre aziende online hanno iniziato a copiare il modello competendo direttamente sul fronte degli accessori di abbigliamento, ma il trend che si è messo in marcia è di dimensioni più ampie ed è orientato verso il ripensamento della proprietà. Non in termini marxisti, ovviamente, ma in termini più economico-pragmatici-high scale-happy few.

All’avanguardia in questa lotta è il sito Fractional Life, un luogo online che si è specializzato nell’identificare le più svariate esperienze high end in termini di consumo e nell’offrirle in multiproprietà. Non stiamo parlando dei famigerati condomini in riva al mare in time sharing, ma di oggettini come una Lamborghini Murcielago, un aereo privato, yacht di molti metri, cavalli da corsa e ovviamente… borsette. Sempre alla ricerca di nuove opportunità, quelli di Fractional life intendono portare sotto un unico tetto tutte le eccitanti possibilità del lusso a un prezzo accessibile grazie a un approccio smart. Del resto, ammettiamolo, quanti giorni all’anno davvero usiamo la Ferrari tutti teniamo a prendere polvere in garage?

Ogni oggetto viene diviso in quote e il tempo di utilizzo del bene da parte di ogni multiproprietario è proporzionale al numero di quote posseduto, ed il budget per entrare in questo magico mondo varia da qualche migliaio di euro a qualche milione di dollari, perfettamente su misura per ogni tasca.

Se invece siete alla ricerca di una soluzione ancora più radicale al problema dell’elevato costo degli acquisti dei beni di lusso, esiste una terza possibilità: quella del downshifting. Ideale per tutte le famiglie con seri problemi economici, per manager affluent ma stressati e terribilmente radical-chich per la stagione 2007-2008, il downshifting (letteralmente, scalare di marcia, rallentare) si basa su un principio molto semplice: guadagnare di meno, comprare di meno, stressarsi di meno, vivere più felici con poco.

Per gli interessati, un ottimo punto di partenza per il neofita del downshifting è sicuramente il sito thedownshifter, un sofferto insieme di esperienze personali di uno che ci ha provato a intraprendere questa dura ma interessante strada. L’esperienza del downshifting è dunque raccomandata a persone di grande fermezza morale e dure di stomaco – il fenomeno di astinenza da shopping può infatti rivelarsi incredibilmente pernicioso e a volte quasi fatale e solo gruppi come gli Spenders Anonymous possono cercare di riabilitarvi.

Il downshifing, inoltre, visto in una prospettiva globale, è da raccomandarsi a piccole dosi, a piccoli periodi, passati i quali è suggeribile di ricominciare a comprare come matti, nell’interesse dell’umanità. Dovessimo infatti tutti quanti decidere di comprare meno, le conseguenze sull’economia sarebbero orribili, con chiusure a catena di fabbriche, milioni di persone senza lavoro ad affollare affamate le strade, disordini e colpi di stato. Per il bene dell’umanità e combattere la disoccupazione, pare dunque non ci resti altra strada che affrontare il nostro dovere di buoni cittadini responsabili, e di comprare quella borsetta di lusso. Chiedo scusa, intendevo dire affittarla.

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