Negli ultimi mesi, la fiducia che era stata riposta nell’infallibilità della biometria nell’identificazione degli individui è stata messa in crisi dal fatto che due hacker tedeschi, Lisa e Starbug, sono riusciti a dimostrare che si può creare un falso dito in grado di ingannare qualsiasi tipo di scanner.
La tecnica di falsificazione adottata dai due hacker riprende l’esperimento portato a termine nel maggio del 2002 da un ricercatore giapponese, Tsutomu Matsumoto.
I pirati tedeschi hanno ulteriormente perfezionato la tecnica, creando una sottile pellicola in lattice che può essere apposta su un vero dito. Questa tecnica – essendo minimo lo spessore del lattice – consente di ingannare anche gli scanner capacitivi, dotati di elettrodi che dovrebbero rilevare se l’impronta digitale appartiene a un dito umano o artificiale.
Il dito in gelatina di Tsutomu Matsumoto, invece, è in grado di ingannare solo gli scanner ottici.