Nel caso giudiziario che ha visto opposte Kraft Foods e Milka Budimir, il Tribunal de grande instance di Nanterre ha dato ragione al gigante dell’agroalimentare, condannando la donna a cedere la proprietà del nome di dominio Milka.fr al produttore del cioccolato Milka.
Il gruppo americano aveva citato in giudizio Milka Budimir, una sarta di Bourg-lès-Valence, chiedendo l’abbandono del nome di dominio contestato, oltre a 3.500 euro a titolo di risarcimento danni.
I tentativi di raggiungere un accordo stragiudiziale erano infatti falliti. Kraft Foods aveva anche proposto di registrare a proprie spese, in cambio, www.milkacouture.fr, ma Milka Budimir aveva rifiutato, ritenendo di avere il diritto di mantenere quel dominio, registrato nel dicembre 2001.
Il tribunale ha invece ritenuto che “non vi è stata alcuna mancanza da parte di Kraft Foods nell’utilizzo del nome Milka, che esisteva bene prima della nascita della signora Budimir”. Quest’ultima deve ora trasferire la proprietà del nome di dominio entro un mese; in caso contrario, dovrà pagare un’ammenda di 150 euro per ogni giorno di ritardo.
“In questo caso, si trattava di decidere se il titolare di un marchio può proibire a un terzo l’utilizzo di un segno distintivo – ha commentato Gérard Haas, avvocato della signora Budimir -. I giudici hanno ritenuto che l’identità del nome non dia alcun diritto nel mondo degli affari e in materia di diritto commerciale. Il marchio trionfa. Non abbiamo ancora deciso se faremmo appello”.