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Kimsey (AOL): Nessun governo può censurare o frenare Internet

27 Aprile 2000

Kimsey (AOL): Nessun governo può censurare o frenare Internet

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Internet arriva anche in Vietnam, grazie alla donazione del Vietnam Veterans Memorial Found, l’organizzazione che ha costruito a Washington il famoso muro di granito nero con i nomi degli oltre …

Internet arriva anche in Vietnam, grazie alla donazione del Vietnam Veterans Memorial Found, l’organizzazione che ha costruito a Washington il famoso muro di granito nero con i nomi degli oltre 58 mila americani morti nella guerra contro i Vietcong.

La delegazione, formata da uomini d’affari americani, molti dei quali ex combattenti della guerra in Vietnam ha consegnato all’Università di Hanoi un laboratorio informatico per avvicinare i giovani a Internet.

Il gruppo, guidato da James Kimsey, amministratore delegato di AOL si è recato in Vietnam in occasione del 25 anniversario della fine della guerra, per consigliare a responsabili governativi ed economici del paese comunista come crescere e sopravvivere nella giungla del capitalismo globale.

Durante le cerimonie, James Kimsey, fondatore di AOL ha detto che nessun governo può pensare di riuscire a censurare Internet o frenarne la diffusione.

“Penso che il Vietnam, la Cina e altri che cercano di controllare Internet – perfino il nostro governo – non abbiano chance”.
Secondo il fondatore di AOL, Internet sta provocando un irrefrenabile “tsunami” (l’onda di maremoto) dell’informazione.

“Penso che i governi saranno totalmente incapaci di controllare il flusso di informazioni per la gente – ha dichiarato Kimsey – e più riusciremo ad aiutarli a comprendere le dinamiche di questa imminente rivoluzione dell’informazione, più essi saranno in grado di affrontarla”.

Secondo Kimsey, la potenza di Internet e dei computer è dimostrata dal fatto che neanche il suo colosso del Web riesce a difendersi dai pirati informatici.
“Probabilmente AOL ha più esperienza di qualsiasi altra grande istituzione nel mondo, abbiamo battaglioni di programmatori dispiegati contro gli hacker e stiamo perdendo – ha detto – la cosa da fare è riconoscere quel che succede, cercare di capirne le dinamiche e di usarle a proprio vantaggio”.

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