Mentre riparte l’offensiva della RIAA contro i servizi P2P, Kazaa rilancia. Lo fa dando nuovi servizi ai propri utenti.
Kazaa sta attraversando, al di là dei problemi con le case discografiche per i diritti d’autore, un periodo di crisi di consensi. Molte sono le voci che girano tra gli utenti dei servizi P2P di software spyware all’interno di Kazaa. Cosa che ha spinto molti ad abbandonarlo in favore di WinMix e altri (Morpheus, BearShare, ecc.).
Così il servizio peer-to-peer si attrezza e cerca di portarsi a livello degli altri. Ad esempio, imitando Morpheus, permette di scambiare facilmente una playlist, cioè un gruppo di canzoni.
Kazaa lo fa presentando questa nuova funzione come un incoraggiamento a scoprire nuovi talenti mentre, in realtà, serve soprattutto a scaricare più facilmente e in un colpo solo i pezzi musicali di un intero CD.
La seconda funzione, invece, serve ad aggirare un trabocchetto messo in giro ad arte dalle case discografiche. Queste ultime, per scoraggiare e allontanare utenti da questi siti di scambio, ha immesso file MP3 di scarsa qualità, tronchi o che non c’entrano nulla con il titolo.
Kazaa, qui dà il massimo. Infatti, propone agli utenti di annotare ogni file a beneficio degli altri utilizzatori, in modo che si arrivi subito a scoprire quali sono i file “civetta”.
Nell’intento, poi, di recuperare consensi, cerca nuove partnership. Come quella con Tiscali che gli assicurerà una vasta visibilità per i servizi a larga banda.