Steve Jobs, il vulcanico PDG di Apple fa i conti in tasca a Microsoft e afferma che la donazione in software alle scuole americane svantaggiate costerà meno di un milione di dollari.
Altro che lo sbandierato miliardo, o per precisione gli 830 milioni di dollari, dichiarato dall’azienda.
Questa donazione dovrebbe essere uno dei pezzi forti dell’accordo amichevole sottoscritto da Microsoft per mettere la parola fine alle controversie giudiziarie, che vedono l’azienda contro milioni di consumatori che si sentono lesi dalle pratiche commerciali del gruppo.
“L’elemento principale dell’accordo amichevole per un miliardo di dollari è la donazione di Microsoft dei suoi software, che fa valere 830 milioni di dollari, alle nostre scuole – spiega Steve Jobs in un comunicato ripreso dalla France Presse, dove va pesante nei confronti del concorrente – Pensiamo che la gente dovrebbe sapere che il costo reale per Microsoft sarà probabilmente di meno di un milione di dollari”.
L’accordo di cui parla Jobs, prevede anche che Microsoft fornisca computer e supporto tecnico alle scuole e sarà sottoposto all’approvazione di un giudice federale (Frederick Motz) che dovrà decidere entro metà dicembre.
Visto come stanno le cose secondo il suo punto di vista, Jobs fa una controproposta.
“Pensiamo che sarebbe meglio che Microsoft doni il miliardo di dollari che ha proposto, in contanti, a una fondazione indipendente, che fornirà alle nostre scuole più bisognose la tecnologia informatica di loro scelta”.
Jobs sa bene che la Apple è titolare di una grossa fetta del mercato educational negli Stati Uniti e che Microsoft con questa operazione “caritatevole” vuole entrare in questo mercato.
Ma sa anche bene che se la sua proposta venisse accettata, non solo aumenterebbe la sua presenza nel settore ma, cosa che deve procurargli non poca gioia, i suoi prodotti verrebbero acquistati con i soldi di Bill Gates e della Microsoft.