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Java su iPAQ

07 Febbraio 2003

Java su iPAQ

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Gli iPAQ dal modello H3800 vengono forniti con una potente java virtual machine

Java ? No. Personal Java!

I dispositivi palmari e cellulari di ultima generazione possono eseguire applicazioni Java, questo grazie all’architettura J2ME che, come sappiamo, descrive diversi sottoinsiemi della Java 2 Standard Edition dedicati a diverse tipologie di prodotti.

Una di queste tipologie è Personal Java, un’architettura contenuta nel complesso di Java 2 Micro Edition che cerca di soddisfare le esigenze dei dispositivi mobili dotati di buone risorse hardware.

Il target di riferimento di Personal Java, infatti, sono i “Non desktop computers”.

L’hardware

Si tratta del Compaq (ora HP) iPAQ, dal modello H3800.

Il processore è, nel H3800, un Intel Strong ARM 32-bit 206 MHz, si arriva poi all’ultimo modello H3900 dotato del ben più potente Intel PXA250 a 400MHz.

La dotazione di memoria va dai 32 + 32 MB del primo fino ad arrivare ai 48 + 64 MB del modello di punta.

Con una dotazione hardware di questo genere è chiaro che le configurazioni CDC e CLDC dell’architetture J2ME sono assolutamente sottodimensionate.

Il software

La Java Virtual Machine è JEODE della Insigna e, pur non essendo già installata sul palmare, è presente sul CD in dotazione.

Il suo utilizzo è possibile sia per lanciare applicazioni sia all’interno del browser per utilizzarla con le Applet.

Per l’installazione è sufficiente utilizzare il setup presente sul CD, questo causerà l’installazione del runtime sul palmare alla successiva sincronizzazione.

Utilizzo

Se si intendo utilizzare il runtime con le applet sarà sufficiente aprire dentro Pocket Explorer la pagina HTML contenente l’applet stessa.

Nel caso in cui, invece, si vogliano utilizzare applicazioni compatibili con Personal Java sarà necessario creare un collegamento (un file.lnk) all’eseguibile (evm.exe), in questo modo sarà possibile indicare tutti gli argomenti sulla linea di comando.

Es:

“Windowsevm.exe” -cp Windowslibjeodedemos.jar PrimTest

Conclusioni

La piattaforma Personal Java fornisce risorse nettamente superiori rispetto alle incarnazioni di J2ME, grazie al fatto che può contare su hardware migliore e più performante.

Anche in questo caso, quindi, prima di decidere di sviluppare un’applicazione Java per dispositivi mobili è necessario conoscere con precisione il target di utenti e di dispositivi che la useranno.

L'autore

  • Massimo Canducci
    Massimo Canducci vanta oltre 25 anni di esperienza nel campo dell'innovazione e della digital transformation ed è Chief Innovation Officer per Engineering Ingegneria Informatica. È docente alla Singularity University, l'Università di Torino e l'Università di Pavia, e insegna in master MBA.

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