L’ultimo studio sulla pirateria software, confezionato da Business Software Alliance e IDC, conferma un leggero miglioramento dello scenario nazionale. L’Italia, infatti, registra un calo del 2% della pirateria: si è passati dal 51% del 2006 al 49% del 2007.
«Purtroppo, la cattiva notizia è che rimangono tuttavia molto elevate le perdite subite dall’industria del software commerciale a seguito del grave problema dell’illecita duplicazione, diffusione e utilizzo del software al di fuori dei regolari contratti di licenza: anzi, avendo il comparto del software registrato positivi indici di sviluppo nell’anno passato, in realtà le perdite risultano crescenti in valore assoluto: dai 907 milioni circa del 2006 si passa infatti ai 1.150 milioni di euro nel 2007», ricorda BSA nel suo comunicato ufficiale.
«Restiamo ancora una delle nazioni dai tassi più elevati nella regione economica di riferimento per la nostra economia, e le perdite in valore subite dal settore ICT dimostrano che c’è ancora molto lavoro da fare per poter dire d’aver instaurato una cultura della legalità, che tanti benefici garantirebbe al sistema Paese, ai clienti e alla società intera».
Un recente studio di IDC ha rilevato che una riduzione del 10% in un arco di 4 anni genererebbe oltre 6 mila nuovi posti di lavoro, più di 700 mila euro di nuove entrate per l’Erario e 2 miliardi di euro in termini di ulteriore volume d’affari per il settore ICT italiano.