Ci eravamo salutati a inizio agosto con racconti di piccole imprese, per lo più giocose, di sapore estivo. Settembre potrebbe essere un momento di intraprese, volte a risultati effettivi più che a un generico benessere mentale.
Prendere nota: Python
Se c’è un linguaggio di attualità, buono per accostarsi alla programmazione così come per le applicazioni più sofisticate di machine learning, è quello creato da Guido van Rossum. In verità non c’è mai stata così tanta scelta e, per dire, il creatore di Ruby on Rails David Heinemeyer Hansson parla così della propria creatura:
Perfino in un mondo che ha riscoperto i vantaggi della programmazione funzionale, [Ruby] rimane il più straordinariamente bello e lussureggiante linguaggio che io abbia mai incontrato. Guardate del codice; vi sfido a non innamorarvi.
Python è comunque sulla bocca di tutti e nascono anche strumenti particolari come JuliaBox: attualmente in versione beta, è un sistema di collaborazione con mire molto più ampie del semplice Python, tanto che consente di maneggiare istanze di Docker, occuparsi di repository Git condivisi e altro ancora. Qui interessa di JuliaBox la creazione integrata di blocchi note Jupyter. Questi ultimi diventano app open source che vivono nel browser, compatibili con una quarantina di linguaggi tra cui appunto Python, interattivi e raffinati. Ma appaiono come blocchi note, in cui lavorare più liberamente che in qualsiasi ambiente di programmazione.
Con il libro giusto vicino, imparare Python su Jupyter o usarlo su JuliaBox sorprende per usabilità. Veramente.
LaTeX per il controllo
Sì, tesisti (preferibilmente di facoltà scientifiche), ricercatori, studiosi. Eppure, proprio come è ora che si imparino i rudimenti della programmazione, potrebbe essere tempo di diffondere l’ABC del controllo tipografico. LaTeX è la soluzione definitiva, è open source, funziona ovunque, consente personalizzabilità infinita, esiste un universo di utility e strumenti per ogni cosa; i più intraprendenti creano anche eccellenti presentazioni e pagine web.
Il software possibile abbonda ma proponiamo anche stavolta un’esperienza via browser, con due ambienti di collaborazione e stesura potenti e completi come Overleaf e ShareLaTeX. Quale scegliere? Anche lanciare una moneta va benissimo: il primo ha acquisito il secondo e nel lungo termine i due ambienti diventeranno uno, nel rispetto di tutti i pregressi.
Rifarsi l’immagine
Quei grafici tutti ortogonali estratti di peso da Excel con minima o nessuna cura per la tipografia e la presentazione dei dati hanno fatto il loro tempo. Per richiamare l’attenzione e guadagnarsela, meglio pensare a una soluzione come Plotly, un sistema di creazione di grafici e diagrammi imperniato su JavaScript. Chiaramente significa imparare almeno le basi di JavaScript: ma ancora una volta, i vantaggi potrebbero superare l’impegno.
Tre intraprese, tutte praticabili (volendo) dentro il browser, tutte basate su software libero, tutte foriere di progressi per la propria cultura personale, tecnica, professionale; tutte che, con un pizzico di impegno quotidiano, potrebbero portarci a ottobre con risultati già significativi. C’è solo da provare.