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Intervista a Marcello Bramante

07 Novembre 2003

Intervista a Marcello Bramante

di

Il sito Prontospesa.it è uno dei primi negozi online dotati di piena accessibilità ai portatori di handicap fisici e cognitivi

Ho incontrato Marcello durante l’estate, mentre studiava e si arrovellava per trovare le soluzioni migliori per la sua idea.
Il suo progetto era di rendere il proprio sito, www.prontospesa.it accessibile, ovvero renderlo fruibile a tutti, indipendentemente dalla dotazione tecnologica e dalle caratteristiche degli utenti. Quando ci siamo visti, Marcello era già ad un ottimo punto e l’obiettivo era chiaro e definito. Ed i risultati sono decisamente interessanti.

Prontospesa.it è fra i primi siti di e-commerce italiani che promette, permette, e consente un ottimo livello di accessibilità, semplificando notevolmente la gestione di uno dei compiti più faticosi e noiosi per molte persone disabili come la spesa settimanale.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma è interessante conoscere il percorso e l’esperienza di chi crede attivamente nell’accessibilità e che ha fatto del proprio ideale di democratico accesso alle informazioni un’esperienza concreta, testando sulla propria pelle cosa voglia dire oggi “fare davvero accessibilità”.

Cosi ho fatto qualche domanda a Marcello, ricavandone un’intervista che racconta molto più di quanto non dicano le parole, fornendo interessanti ed utili stimoli di riflessione a tutti coloro che credono nell’accessibilità.

D. Marcello, come mai ti sei avvicinato all’accessibilità e come ti é venuta in mente l’idea di rendere il tuo sito accessibile?

R. “L’accessibilità? Basta pensarci”. L’ho letto in un articolo scritto da Anna Masera per La Stampa. Un motto, ma anche l’approccio migliore alle tematiche dell’accessibilità da parte delle aziende e della pubblica amministrazione.

Nel mio caso, le prime riflessioni sull’accessibilità sono nate dalle conversazioni con alcuni clienti non vedenti. Fino ad allora avevo puntato sul layout, l’usabilità, la leggerezza delle pagine Web e sul sistema
migliore per trattenere i clienti in un sio di e-commerce.

Parlando con loro, ho scoperto che esistevano problematiche legate alla navigazione con gli strumenti che usano i non vedenti, ma anche i disabili motori. Mi si è presentato un mondo nuovo, con le sue regole e i suoi concetti, una sfida professionale oltre che una priorità inderogabile: far sì che chiunque potesse fare la spesa via Internet, al di là della tecnologia utilizzata per navigare nel sito ProntoSpesa.

D. Quali sono state le difficoltà maggiori che hai incontrato? Ci sono stati degli aspetti nella realizzazione del sito o nella promozione che ti hanno creato difficoltà?

R. La difficoltà maggiore è stata la mancanza di esempi pratici da seguire.

In Italia nessun supermercato online aveva intrapreso la strada dell’accessibilità, e neanche tra gli altri siti di commercio elettronico ho trovato lavori a cui ispirarmi.

L’unico caso esistente era la versione accessibile di Tesco.com, colosso inglese tra i supermercati online. L’esempio di Tesco non è stato però molto utile: si tratta di una realizzazione piuttosto datata e incentrata sul concetto del sito testuale che non condivido assolutamente.

L’unica strada era quella di imparare dagli esperti del settore. Ho raccolto materiale, testi e idee, in un periodo in cui in lingua italiana c’era ancora pochissimo in circolazione.

D. Sebbene l’iniziativa sia recente, hai già avuto dei feedback da parte degli utenti e dei clienti?

R. Ho avuto riscontri positivi da parte degli utilizzatori del sito che erano già clienti, ma anche da navigatori disabili arrivati dai motori di ricerca. Molti complimenti e il rammarico che il servizio ProntoSpesa sia attivo soltanto a Torino.

D. Hai già dei risultati e delle statistiche sugli accessi e le vendite derivate da questa tua iniziativa?

R. Le statistiche di accesso al sito accessibile sono incoraggianti, se si pensa che è ufficilamente online da poco più di un mese. Al momento rappresentano il 10% delle visite totali.

Per quel che riguarda le vendite, sono ancora pochi gli utilizzatori abituali del sito accessibile. Sicuramente la diffusione del concetto di accessibilità come semplicità funzionale, allargherà il target a tutti coloro che hanno ancora poca dimestichezza con lo strumento Internet.

D. Con il senno di poi, rifaresti il tuo sito esattamente cosi come lo hai realizzato o ci sono degli aspetti che modificheresti o non considereresti più? e perché?

R. ProntoSpesa accessibile ha appena qualche mese di vita. Di solito dopo un anno comincio a ripensare ai lavori intrapresi, e a rivederli. Al momento non cambierei nulla.

Sono orgoglioso del risultato ottenuto: abbiamo raggiunto un livello ottimale di accessibilità, senza tralasciare la cura grafica. ProntoSpesa accessibile è funzionale, veloce, personalizzabile in base alle esigenze e alle problematiche individuali.

Oggi prenderei di nuovo anche la decisione più dura: quella di avere una versione parallela del sito.

D. Puoi essere considerato un pioniere dell’e-commerce accessibile italiano, come definiresti la tua esperienza ?

R. È stata un’esperienza proficua a livello personale e professionale.

Mi sono avvicinato per la prima volta alle problematiche sociali, e mi sono accorto che ogni azienda, con un minimo sforzo, può realizzare prodotti e servizi che contribuiscono a migliorare la qualità della vita delle persone più in difficoltà.

Dal lato professionale ho arricchito moltissimo le mie conoscenze tecniche, sperimentato soluzioni e linguaggi che saranno utili anche per le prossime versioni del sito ProntoSpesa.

Ho imparato anche a conoscere il mondo delle organizzazioni non profit, e mi sono accorto che imprese e associazioni sono ancora troppo distanti.

D. Hai appena partecipato alla fiera dedicata agli ausili ed alle tecnologie per disabili di Torino, Ability 2003, che impressioni hai raccolto? e quale accoglienza hanno riservato i visitatori e gli altri standisti alla tua iniziativa di rendere il tuo sito accessibile?

R. L’accoglienza dei visitatori e degli altri standisti è stata ottima. A parte la presentazione del nuovo sito accessibile, il servizio di consegna della spesa a domicilio è un aiuto enorme per aumentare l’indipendenza delle persone disabili.

Le impressioni negative riguardano il grado di alfabetizzazione informatica e la diffusione dello stile di vita basato sul Web. Il percorso è ancora ad ostacoli, e quello più grande è sicuramente culturale.

Mettersi in gioco in un salone come questo serve ad osservare la realtà da altri punti di vista. Ad accorgersi che le barriere che esistono sul Web possono essere abbattute dall’accessibilità, ma quelle che separano le persone dal Web hanno bisogno di interventi politici.

Non c’è molto da aggiungere. Ma resta ancora molto da fare prendendo esempio questa iniziativa concreta.

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