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Internet sede della memoria collettiva: per non dimenticare

21 Gennaio 2004

Internet sede della memoria collettiva: per non dimenticare

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Più di 5.000 fotografie aeree, scattate durante la Seconda Guerra Mondiale dalla RAF, sono state pubblicate su Internet

Dopo 60 anni, a disposizione del pubblico istantanee dei momenti più drammatici e spaventosi del secondo conflitto mondiale. Riprese aeree effettuate dai ricognitori della RAF (Royal Air Force) alla ricerca di armi e basi nemiche, che hanno immortalato attimi sconvolgenti della storia recente.

Dal fumo del forno crematorio del campo di concentramento di Auschwitz, nel quale milioni di ebrei sono stati assassinati dai nazisti, allo sbarco americano a Omaha Beach in Normandia, il 6 giugno 1944, queste fotografie raccontano storie terribili.

“Queste immagini ci permettono di vedere la vera guerra in prima linea – afferma Allan Williams, responsabile del progetto – è come una nuova lettura dell’azione in diretta”.

“Queste immagini sono rimaste accantonate in archivio per anni, per trovarne una in particolare ci sarebbero voluti giorni. Ora che sono state digitalizzate e rese disponibili su Internet, saranno sufficienti alcuni secondi per scorrerle”, ha aggiunto Allan Williams.

Gli strateghi della guerra dipendevano molto dalla fotografia aerea e, in particolare, dagli specialisti che passavano ore dopo ogni ricognizione a esaminare le immagini, cercando indici e prove per scegliere i loro obiettivi.

Le fotografie erano vitali per lo sforzo bellico. Ad esempio, anni prima della scelta delle spiagge dello sbarco in Normandia, gli specialisti avevano esaminato fotografie di tutta la costa del nord della Francia.

I piloti che hanno scattato queste fotografie molto dettagliate erano fra i più audaci, volavano senza armi, senza protezione e soli, spesso molto vulnerabili a quote basse, per portare a termine la loro missione.

E proprio da questo archivio minuzioso e ricco di istantanee emergono i mostri del passato: nelle fotografie di Auschwitz, si possono vedere i prigionieri fare la coda per andare a morire nei forni crematori, mentre su quelle dello sbarco in Normandia, sono visibili i corpi dei soldati che galleggiano in mare.

Oltre a queste immagini interessantissime, che fanno parte di 40 milioni di foto conservate negli archivi di stato inglesi, c’è anche quella dove la nave da guerra “Bismarck” si nasconde in un fiordo norvegese. Sette giorni dopo lo scatto di questa fotografia, nel maggio 1941, attacchi combinati della Navy Royal Force e della RAF, hanno colato la nave di superficie più temuta della marina tedesca.

Un altra sequenza di foto riprende in dettaglio la città di Colonia, devastata dopo i bombardamenti massicci degli alleati.

Su altre ancora, alcuni paracadutisti appaiono vicino a Pegasus Bridge, ponte normanno leggendario preso d’attacco dalle truppe aviotrasportate britanniche prima dell’alba del D-Day, durante la prima azione degli alleati per liberare la Francia.

Queste immagini non rivestono soltanto un interesse storico. Servono, infatti, ancora al giorno d’oggi, in occasione di scoperte frequenti di bombe inesplose.

“Veniamo spesso contattati quando si scopre una bomba inesplosa. Controlliamo se disponiamo di fotografie di riconoscimento aereo della zona e le inviamo alle persone interessate affinché possano verificare se ci sono altre bombe in prossimità”, spiega Allan Williams.

Le immagini sono disponibili sul sito Internet evidenceincamera.co.uk ma non sarà facile visualizzarle. Appena divulgata la notizia, il sito è stato preso d’assalto.

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