Un giudice del tribunale di Parigi ha ingiunto a Ouvaton, provider Internet del sito Web “Stopub” (il cui nome invita a bloccare la pubblicità negli spazi pubblici ed è la contrazione della frase “Stop Publicité”) di comunicare alla Métrobus (società per il controllo pubblicitario della RATP, l’azienda trasporti della regione parigina) i dati necessari all’identificazione dei responsabili del sito in questione. Una doccia fredda per Ouvaton che aveva rifiutato, all’inizio del mese di novembre, di consegnare a Métrobus i nomi e di oscurare il sito.
In questa controversia, che mette in apprensione il mondo Internet, sollevando ancora una volta la questione della responsabilità dei provider, Ouvaton si è difesa argomentando che, in base alla legge, era pronta a comunicare i nomi dei responsabili del sito alla giustizia, ma non direttamente a Métrobus. Una procedura che comporterebbe tempi troppo lunghi secondo Métrobus, che stima l’importo dei danni causati dai messaggi di sostegno al provider e al sito Web in un milione di euro.
Per porre fine il più presto alle attività di Stopub su Internet, Métrobus aveva scelto di colpire Ouvaton al portafoglio, richiedendo il pagamento di 10.000 euro per ogni giorno di ritardo nella rivelazione dei nomi. Con questa sentenza Métrobus non ha, comunque, ottenuto alcun risarcimento, ma il provider non potrà più fare appello alla legge per preservare l’anonimato degli autori del sito da lui ospitato.
Inaccessibile da molti giorni, il sito “Stopub” non ha commentato la sentenza. L’unica iniziativa, per il momento, è stata quella di registrare il dominio www.stopub.tk, che ha rilanciato i temi e l’azione politica di Stopub.