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Internet in Lesotho: la Rete si diffonde in Africa, con fatica

08 Febbraio 2000

Internet in Lesotho: la Rete si diffonde in Africa, con fatica

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A Maseru, capitale del Lesotho, esiste solo un locale Internet dove gli appassionati possono andare per inviare messaggi, svolgere ricerche, scaricare informazioni, trasferire e inserire dati.

Un’iniziativa relativamente nuova ha reso Internet più accessibile agli abitanti del Lesotho, a chi non può permettersi la spesa di un collegamento Internet e tutti gli accessori necessari per la navigazione in Rete, questa iniziativa sono gli Internet Cafès.

Nei villaggi esistono locali Internet e si sentono delle vecchie donne inviare i figli a “dot com lo zio negli Stati Uniti”. Secondo Billy Moore, direttore del Lesotho Office Equipment (Lesof) Café, i clienti che sembrano utilizzare maggiormente i servizi di Lesof, sono persone in visita per brevi soggiorni e africani delle regioni più a nord del continente ma residenti più stabilmente nel paese.

Moore dichiara che i residenti locali rappresentano solo il 15/20% della clientela del caffè. La maggior parte di questa è costituita da stranieri che non vogliono una casella postale o una linea telefonica, ma che preferiscono usare la casella di posta elettronica di terzi, i servizi di telecomunicazione pubblica o affittare un cellulare per il periodo del loro soggiorno. Generalmente entrano nel caffè per usare il servizio di posta elettronica internazionale – Hotmail, CNN, Yahoo!, Bigfoot, ecc. Altri vengono per navigare su Internet o fare qualche ricerca, mentre la clientela locale preferisce usare i servizi per scrivere lettere, documenti e altre attività che richiedono l’uso del PC, con o senza Internet. I residenti locali vengono per informarsi sugli avvenimenti internazionali e inviare qualche riga ad amici e colleghi all’estero.

Mamello Phomane, insegnante della scuola secondaria di Piting, a 20 km a nord di Maseru, ha dichiarato di visitare l’Internet Café ogni volta che viene a Maseru e ha confessato di essere entusiasta della posta elettronica. Invia regolarmente messaggi e lettere agli amici ora residenti in Scozia, negli Stati Uniti o perfino ad amici residenti localmente che hanno accesso a una E-mail.

Secondo Mamello Phoname la posta elettronica e Internet sono più economici, efficienti e semplici da usare ed è convinta che Internet svolga numerose funzioni in passato a carico di istituti più tradizionali – l’ufficio postale, la società dei telefoni e la biblioteca. “Ora si possono inviare messaggi e informarsi su quanto ti interessa contemporaneamente e senza doverti spostare”. Tuttavia pensa che Internet non potrebbe rilevare tutte le funzioni dell’ufficio postale o della società dei telefoni, dato che “per E-mail non si può mandare una lettera con la firma autografa o inviare pacchetti. Forse in futuro, quando sarà possibile parlare con chi si vuole in rete, Internet potrebbe soppiantare il telefono. Ma oggi bisogna ancora dipendere dal telefono per inviare messaggi”.

Nthabiseng Ramokotjo, bibliotecaria della Lesotho National Library a Maseru, che considera l’introduzione di Internet un miglioramento del servizio offerto dalla biblioteca.
Secondo la Ramokotjo le biblioteche dovrebbero mettere a disposizione computer collegati a Internet e operare come un Internet Café dato che, come fonte d’informazione, Internet è simile a un libro e possiede anche altre qualità che lei considera utili per il lavoro di bibliotecario.

Nthabiseng è convinta che se avesse un collegamento Internet, potrebbe trattare direttamente con gli editori, esaminare le nuove offerte per scegliere nuovo materiale per la biblioteca e ordinare direttamente in rete. I servizi bibliotecari tradizionali non diventeranno anacronistici con l’avvento di Internet dato che anche le biblioteche che hanno computerizzato i loro sistemi di catalogazione dipenderebbero dal vecchio sistema a scheda per le copie di sicurezza, considerate le stravaganze della società elettrica.

Attualmente il Caffè Lesoff ha aperto oltre 100 caselle di posta elettronica per utenti locali ma secondo Moore il locale non rappresenta un’attività commercialmente redditizia. “In tutto il mondo, gli Internet Cafè non fanno soldi. L’unico motivo per cui continuo è fornire un servizio e perché è un richiamo per nuovi clienti”. Il caffè dispone di 5 computer e di una stampante. Tutti i computer hanno giochi a disposizione dei giovani che così possono passare il tempo e familiarizzare con l’uso del computer mentre i genitori inviano messaggi più seri su un’altra tastiera.

Secondo Peter Mokheseng della Precious Garments, produttore tessile della zona industriale di Maseru, Internet e la posta elettronica hanno conosciuto una notevole espansione anche come utili strumenti di lavoro. Moore e Mokheseng concordano sul fatto che migliori l’efficienza sul posto di lavoro. Mokheseng sottolinea che una comunicazione rapida comporta una più veloce conferma delle informazioni e delle richieste dei loro agenti a Taiwan e dei clienti negli Stati Uniti. Ha aggiunto di aver fornito 600 negozi a New York; con Internet hanno potuto fare l’inventario dei negozi in pochi minuti e individuarne le esigenze. “È uno strumento con cui possiamo diventare fortemente competitivi rispetto a mercati come la Cina e i Caraibi. Possiamo definire quale moda sarà in voga negli Stati Uniti e adeguarci ai tempi”.

“I Paesi asiatici – spiega il produttore tessile africano – contano circa 2,4 miliardi di persone, quindi un grosso mercato. Oggi siamo in grado di competere con loro per il mercato mondiale perché possiamo informarci su di loro in rete, quindi siamo in grado di batterli con i nostri prodotti per qualità, prezzo, design e consegna, la cosa più importante”.

Ma non tutti hanno capito l’importanza di Internet o la posta elettronica. Mathuso Makhabane, negoziante a Qoaling, alla periferia di Maseru, dichiara di non conoscere Internet e per il momento di non essere interessata. Anche dopo averle illustrato i benefici, lei ancora non è convinta che possa essere utile per la sua attività. “Io compro tutta la mia merce da un grossista vicino e devo solo andare da lui a prendere quanto mi serve per i miei clienti”. È convinta di comunicare sufficientemente con il telefono e l’ufficio postale e non sente l’esigenza di un collegamento Internet. “A chi dovrei mandare posta elettronica? Non conosco nessuno all’estero e anche se conoscessi qualcuno, preferirei comunque scrivere o telefonare”.

Per lei l’investimento iniziale richiesto per il collegamento a Internet è troppo alto. “Non posso permettermi un computer, per non parlare delle attrezzature costose per il collegamento a Internet”.
Se le società produttrici di computer riducessero i costi del collegamento a Internet, dei computer e degli accessori, o prevedessero sistemi di leasing come quelli utilizzati dai mobilifici, allora probabilmente anche lei ne comprerebbe uno.

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