La Chiesa cattolica grazie alla spinta di Giovanni Paolo II è sempre più attenta alle novità nel mondo della comunicazione e di Internet in particolare.
Bisogna dirlo: a differenza di una buona parte del mondo islamico che vede di cattivo occhio il diffondersi della Rete nei propri paesi, il cattolicesimo italiano e mondiale ha capito e valuta l’importanza di questo nuovo strumento.
Lo si legge nelle parole di monsignor John Patrick Foley, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni quando dice che Internet “è un’opportunità, una sfida, non una minaccia”.
Sull’argomento il Vaticano ha pubblicato due documenti: “L’etica in Internet” e “La Chiesa e Internet“.
Punto di partenza sono i principi su cui si basa la Rete.
“I principi di base di Internet sono gli stessi che valgono per le altre forme di comunicazione – spiega monsignor Foley – la persona e la comunità umana rappresentano l’obiettivo e la misura dell’uso di mezzi di comunicazione sociale”.
E aggiunge: “I mass media hanno la capacità di fare in modo che tutti gli uomini del pianeta partecipino dei gravi problemi e delle difficoltà che toccano ogni individuo e la società tutta”.
“Non pensiamo che Internet sia unicamente fonte di problemi – conclude il prelato – Non lo consideriamo, inoltre, come una fonte di benessere per l’umanità, fino a che non si realizzerà pienamente solo dopo aver regolamentato i problemi esistenti”.
Una visione equilibrata, dunque, che non nasconde alcune perplessità.
Di queste, soprattutto “la sicurezza e la riservatezza dei dati, il diritto d’autore e la proprietà intellettuale, la pornografia, i siti incitanti all’odio”.
Durante la presentazione dei due documenti, ha preso la parola anche monsignor Pierfranco Pastore, segretario dello stesso Consiglio che ha dichiarato che “la Chiesa è chiamata a ricordare con coraggio a tutti gli uomini di buona volontà che Internet è “un dono di Dio” e per tanto va usato per il bene”.
“È importante che le persone, a ogni livello ecclesiastico – continua monsignor Pastore – usino Internet in modo creativo per rispondere alle loro responsabilità e per realizzare l’azione della Chiesa”.
“Indietreggiare timidamente per paura della tecnologia o per altri motivi non è accettabile – insiste Pastore – soprattutto in vista delle numerose possibilità positive che offre Internet”.