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Internet e la lenticchia di Castelluccio

06 Aprile 1999

Internet e la lenticchia di Castelluccio

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Minuscoli bottoni da cliccare che nascondono Laetitia Casta e il professor Dulbecco. La grafica Web verso la follia?

Quando si dice non credere ai propri occhi. Qualche giorno fa ero su un celebre sito italiano, che non nomino perché non è quello per cui lavoro, e sarebbe di cattivo gusto. Tra le tipicità di quella home page, c’è la passione per bottoni minuscoli, che riesce a cliccare solo chi ha la mira di Buffalo Bill.

Una serie di questi bottoni, al cui confronto una lenticchia di Castelluccio è larga come una pizza, appariva di uno strano giallino.

Che dire, sono curioso: ne ho preso uno e ho chiesto alla macchina che cosa avesse scaricato. Era una fotografia a colori, passata per i fili in una dimensione di circa quattro centimetri per tre (mi rifiuto di parlare in pixel), che effigiava Renato Dulbecco e Laetitia Casta cinguettanti. Si era durante il festival di Sanremo.

Un raffinato direbbe che siamo nei dintorni del subliminale; con meno raffinatezza, la cosa sta nei limiti della fesseria ordinaria. Qualcuno quel di’ aveva pensato (scherzoso? matto? solo balzano?) di nobilitare la giornata usando come bottone la coppia buontempona. Notate la finezza: non ce ne si rendeva assolutamente conto, il minuscolo oggetto visibile non lasciava in alcun modo intuire cos’era in realtà.

A me è venuto un sospetto solo perché stavo usando un monitor enorme, e quel giallino era strano; se ero a casa, sul mio banale quindici pollici, manco me ne accorgevo. Nel frattempo, qui è la finezza assoluta, il mio modem perdeva del tempo (da me regolarmente pagato alla Telecom) per tirarsi giù la fotazza, e il mio computer buono buono sudava per ridurla a un frammento di cece.

Vorrei conoscere l’eroe misterioso che ha avuto la bella pensata. È un grafico? Un giornalista? Un non meglio identificato tecnico? Voleva fare lo spiritoso? Aveva litigato con il suo capo e lo stava così pugnalando alle spalle? Ama in segreto Laetitia Casta (o Dulbecco) e voleva in tal modo inviare un telematico mazzo di rose? Sarebbe bello incontrarlo, per venerare in lui tutti i suoi (scherzosi? matti? solo balzani?) colleghi che stanno da un po’ di tempo esibendosi in simili astuzie, a spese delle nostre bollette telefoniche, e a sostegno dei nostri lamenti sulla lentezza della sovraccarica rete.

Come tutto ciò che appartiene alla vera stupidità, sono azioni perfettamente gratuite, assolutamente estetiche, prive di qualsiasi motivo e significato. Sono opere di eroi ignoti, nascosti, privi del giusto riconoscimento alle loro imprese. Non dispero: prima o poi conoscerò l’e-mail di uno di loro. E manderò uno smile.

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