Ripartire dalle fondamenta cognitive dell’interazione uomo-macchina per scoprire le ragioni profonde del successo o del fallimento di un’interfaccia, questa la linea di partenza.
Una delle conclusioni cui giungeremo sarà che l’attuale generazione di interfacce (come per esempio quelle dei sistemi operativi Windows e Macintosh, fondate sulla dicotomia sistema operativo/ programmi applicativi) è intrinsecamente sbagliata; se i computer devono davvero diventare più piacevoli da usare, se noi utenti dobbiamo davvero diventare più produttivi, allora c’è bisogno di un approccio radicalmente diverso.
Questo libro descrive alcuni dei difetti principali delle attuali interfacce utente e alcune soluzioni per migliorare la situazione. I metodi descritti in questo libro possono essere applicati a una vasta gamma di prodotti, per esempio siti Web, software applicativi, infodomestici palmari e non.
Se vogliamo superare i problemi inerenti alle attuali interfacce uomo-macchina, è necessario comprendere gli insegnamenti passati e presenti.
Ma chi deve tenere presenti questi insegnamenti? Quali sono i principali interessati nella realizzazione di interfacce? Chi deve svolgere un’analisi delle prospettive e dei criteri per la progettazione di sistemi interattivi e trarre le giuste considerazioni?
Questo libro vuole essere un complemento ai trattati esistenti sulla progettazione di interfacce utente, o forse un’introduzione a quelli che saranno scritti in futuro.
Esso si rivolge, fra gli altri, a:
- Web Designer e Web Project Manager che vogliono per i loro siti quella facilità d’uso che attira il pubblico e che aiuta gli utenti a trovare le informazioni di cui hanno bisogno e a comprare ciò che cercano;
- Product Designer e Product Manager che vogliono creare siti o prodotti capaci di conquistare e mantenere i clienti grazie alla facilità d’uso, alla rapidità di apprendimento e alle funzionalità sofisticate;
- dirigenti che (giustamente!) insistono per sviluppare prodotti che richiedano poca manutenzione e ancor meno help desk;
- programmatori che progettano interfacce (e chi non lo fa, di questi tempi?) e che vogliono comprendere meglio i fattori che le rendono realmente utili;
- dirigenti IT (Information Technology) che vogliono sapere quali funzionalità di interfaccia possano ridurre al minimo i costi di addestramento e quali incidano positivamente sulla produttività;
- consumatori che vogliono sapere che cosa ci si può aspettare in termini di interazione con computer e simili, e che vogliono capire che cosa c’è di sbagliato nel modo in cui oggi si realizza il software;
- studenti di informatica e di psicologia cognitiva che vogliono capire su che cosa si fondano le euristiche nella progettazione di interfacce.
Infine, da non dimenticare i ricercatori nel campo delle interfacce uomo-macchina, che potrebbero scoprire di non essere più capaci di guardare un’interfaccia allo stesso modo dopo aver letto il libro e valutato bene la situazione.
“Interfacce a misura d’uomo” è disponiblie nelle migliori librerie e può essere acquistato online