C’era una volta… quando gli editori di giochi pagavano i titolari di marchi famosi per poterli far comparire all’interno dei loro prodotti.
Oggi, dove al piano di cartone del gioco si è sostituito lo schermo di un computer o un monitor, sono i marchi famosi che pagano per apparire all’interno di un videogioco.
Così capita che Intel e Mcdonald’s, entrambi giganti nel loro settore, per promuovere i loro marchi decidano di pagare per figurare in uno dei giochi più popolari del momento: The Sims.
I due colossi, uno dell’informatica, l’altro dell’alimentare hanno versato parecchi milioni di dollari alla Electronics Arts, editore della futura versione online del videogioco di simulazione.
In contropartita i Sims useranno nel gioco, computer “Intel inside” (musichetta) e, incredibile a dirsi, appariranno in maggiore salute quando mangeranno gli hamburger Mcdonald’s. E se vorranno buttarsi nel mondo del business, lo faranno aprendo un locale con la “M”.
Questo tipo di sponsorizzazioni è già utilizzato da parecchio nel mondo del cinema. Tutti (o almeno i miei coscritti) ricorderanno la sequenza di James Bond, in cui l’eroe si toglie il suo Rolex e, a mo’ di tirapugni, lo usa per sfondare una parete. Oppure, l’indugiare dell’inquadratura sui pacchetti di sigarette in mano ad attori famosi o le bottiglie di liquore usate per mescere abbondanti dosi di drink.
Tant’è. In un mondo simulato i personaggi non hanno la possibilità di scegliere e tessono con quello che hanno a disposizione.
Il gioco nella sua versione online (Sims Online) uscirà nei prossimi mesi e sarà la versione Internet della serie The Sims che, con i suoi 19 milioni di esemplari venduti, è diventato il gioco più popolare di tutti i tempi per Pc, battendo anche il record di Myst.
Adesso si appresta a battere il record sulla rete, cercando di coinvolgere ragazzi e donne nella simulazione, due dei pubblici più corteggiati dai pubblicitari.