È la forma più fresca e attuale per comunicare e presentarsi al pubblico. Quindi anche la più impegnativa e sfidante: si compete per una attenzione che giudica in un istante, da una immagine, nel giro di pochi fotogrammi. Il successo su Instagram non si improvvisa. Qui sotto trovi risorse per capire meglio come dare forma alla tua immagine e, naturalmente, come scattare nel modo giusto per riuscire.
In questo articolo:
- Le chiavi per costruirsi una reputazione su Instagram: originalità e coerenza
- Instagram è un terreno fertile per buone strategie marketing
- 10 idee per trarre il meglio dall’advertising su Instagram
- Gli ingredienti della buona comunicazione su Instagram (e gli errori da evitare)
- Le parole sono importanti anche in un network fotografico
- 8 storie su Instagram perfette per lasciarsi ispirare
- Consigli per fare buone dirette video su Instagram e non solo
- 7 cose importanti per fare buon native advertising
- Il marketing su Instagram visto dalla parte del fotografo. Ma vale per tutti
Le chiavi per costruirsi una reputazione su Instagram: originalità e coerenza
Si fa presto a dire che Instagram è un social basato sulle fotografie e quindi l’importante è pubblicare belle foto, o usare buoni filtri. Roberto Cassa, autore di Fotografia di viaggio, è un fotografo professionista affermato e un protagonista di Instagram, del quale ci ha spiegato le cose principali da sapere:
- Gli scatti vincenti su Instagram devono saper catturare l’attenzione di un pubblico che ogni giorno visiona sul suo feed centinaia di immagini.
- Per riuscirci, la via più difficile – e pagante nel lungo periodo – è risultare originali ed emergere dal mare del copiaincolla.
- La capacità di apparire originali dipende dallo studio e dalla comprensione del mezzo Instagram e dei suoi requisiti, nonché dalla padronanza degli strumenti della composizione in grado di far esaltare una fotografia e dalla conoscenza degli umori dei colori, per dare vita a filtri fotografici di propria creazione.
- Luce, contrasto, colore e prospettiva, se adoperati con creatività, permettono la condivisione di fotografie originali in grado di catturare il pubblico.
- Occorre rispettare il proprio stile fotografico, nel contesto dell’originalità. Altrimenti non si diventa riconoscibili nel tempo. Cambiare stile frequentemente è un errore.
- Attira il pubblico chi ha la gallery migliore. Le foto buone vincono quando si valorizzano a vicenda l’una insieme all’altra.
Senza originalità e coerenza si finisce per fotografare come la massa, candidati ideali all’inclusione in Insta_repeat.
Al tempo stesso è opportuno usare con saggezza i mezzi di postproduzione. Prima di arrivare a strategie come quella dell’influencer argentina Tupi Saravia, che usa lo stesso cielo in tutte le proprie immagini, bisogna essersi affermati, avere uno stile riconoscibile e originale, padroneggiare la composizione. La sofisticazione delle foto arriva come conseguenza del successo, non come base di lavoro.
Instagram è un terreno fertile per buone strategie marketing
Capito come funziona la scalata al successo in Instagram, viene naturale pensare al network come a un canale ideale per la comunicazione e il marketing, a disposizione di professionisti e aziende che vogliono farsi conoscere. Le prime ragioni di questa naturalezza le illustra bene Chiara Cini:
Instagram consente un tipo di comunicazione molto immediata e visuale, pertanto efficace per intercettare l’attenzione di un pubblico sempre più distratto, che dimostra di amare molto questo tipo di esperienza. Per di più l’algoritmo non è ancora così severo con i brand come succede per esempio su Facebook: la possibilità di emergere esiste ancora, soprattutto per le aziende che vogliono occupare una posizione di nicchia, ancora non coperta.
L’importante è ricordarsi lo spirito di questo social network: quando giriamo per vetrine, argomenta sempre Chiara, siamo in cerca di prodotti da acquistare. Quando giriamo nel feed di Instagram siamo in cerca di ispirazione, divertimento, svago. Un contenuto non dovrebbe essere apertamente ed esplicitamente promozionale, perché stonerebbe.
Invece la sfida da raccogliere è sapere raccontare il nostro progetto e il nostro valore attraverso i canali offerti da Instagram, gallery, Stories, video eccetera. Proviamo a verificare se siamo all’altezza della sfida attraverso poche semplici domande, che riguardano i nostri obiettivi, o quelli dei nostri clienti:
- Parliamo di brand che riescono a portare alla luce un loro valore distintivo, una loro nicchia di mercato?
- Sappiamo costruire contenuti non solo belli ma anche validi dal punto di vista strategico e rilevanti per il target?
- Sappiamo entrare in relazione davvero con il pubblico, interagendo, rispondendo e portando valore?
- Sappiamo metterci in gioco in prima persona esponendoci con un taglio non per forza istituzionale, perfetto, sottoposto a tre livelli di approvazione?
Se le idee sono chiare e il prodotto è valido, è ora di mettere a punto una strategia su misura e lanciarsi.
10 idee per trarre il meglio dall’advertising su Instagram
Per chi avesse il blocco, più che della pagina bianca, della gallery vuota, ecco una serie di consigli validi per iniziare a impostare un buon lavoro di comunicazione professionale su Instagram, confezionati da Chiara Cini in Instagram Marketing:
- Immagini potenti.
Una campagna deve avere un unico forte contenuto da trasmettere. Se abbiamo tante cose da dire, programmiamole in diverse campagne pubblicitarie da spalmare nel corso del tempo. - Niente testo sulle immagini.
Se proprio non possiamo evitarlo, è importante che la percentuale di spazio occupata dal testo sia inferiore al 20%. C’è un tool apposta per verificare. - Un’unica call to action.
È bene esplicitare in maniera molto diretta l’azione che desideriamo venga eseguita dal nostro target. Visitare una pagina? Scaricare una app? Diciamolo più chiaramente che possiamo. - Creare contenuti esclusivi.
Qualcosa che faccia sentire le persone che guardano comprese, coccolate, speciali. Qualcosa pensato veramente apposta per loro. - Il giusto segmento di target.
Riflettere sempre sui diversi segmenti di cui si compone il pubblico a cui rivolgiamo il nostro messaggio. Sezioniamo se necessario il budget per creare più gruppi di inserzioni dirette a segmenti molto specifici. - Cominciare con piccoli esperimenti.
Cominciamo con piccoli test dal piccolo budget, chiariamoci le idee su quanto, dove e come sia meglio investire e solo allora puntiamo in alto. - Usare i test A/B.
Indecisi tra due alternative? Proviamole entrambe, ciascuna su un segmento diverso del pubblico. Vediamo che cosa succede. - Usare pubblici personalizzati.
Sarà molto più facile convincere chi già ci conosce a compiere l’azione che ci interessa. - Usare pubblici simili.
Intercettare le persone con profilo simile a quello di chi già segue la nostra pagina o è iscritto al nostro database amplierà in modo sano la base di audience dalla quale ricaviamo risultati. - Cercare idee nei numeri.
Condurre una campagna senza analizzare i risultati, pronti a modificare le opzioni in corsa secondo i risultati che otteniamo, è uno spreco di opportunità.
Gli ingredienti della buona comunicazione su Instagram (e gli errori da evitare)
Abbiamo parlato di come realizzare foto e video, nonché delle condotte che ci portano a buoni risultati. Manca ancora un pezzo, cui accenna Chiara Cini nel parlare di dove, spesso, i principianti si arenano e non riescono a produrre un’iniziativa di marketing che funzioni come desiderato:
Secondo me c’è una diffusa tendenza a sottovalutare la parte analitica, forse perché in molti la considerano noiosa, mentre invece spesso dai numeri possono arrivare spunti creativi.
D’altra parte, un altro ambito su cui gli inesperti hanno evidentemente molte difficoltà è il progetto di contenuto: forse per mancanza di metodo, si tende a porsi giorno per giorno la terribile domanda e oggi cosa pubblico?, anziché avere una strategia chiara in testa e sapere per certo cosa è necessario pubblicare.
La differenza in termini di percepito tra un brand professionale e uno che si arrabatta sta principalmente qui. Però c’è ancora un ingrediente decisivo, spesso sottovalutato dal momento che si parla di un social basato sull’immagine.
Le parole sono importanti anche in un network fotografico
Il segreto di una comunicazione su Instagram a tutto campo è che niente viene trascurato e sì, la fotografia, i filtri, il video, le Stories, la gallery… ma bisogna produrre anche testo all’altezza di tutti questi sforzi. Testo che può anche fare la differenza tra una bella immagine, sterile, e un marketing efficace che raggiunge gli obiettivi. Ascoltiamo Chiara Cini sull’importanza del copywriting nel lavoro su Instagram:
Una foto può parlare da sola se si tratta davvero di uno scatto eccezionale: una mano brillante, un contenuto speciale, una post-produzione pazzesca. Se nel quotidiano non abbiamo accesso a tutte queste risorse, come è normale per chi usa ogni giorno Instagram per raccontare qualcosa, allora i testi vanno a chiudere un contenuto, a completarlo dandogli senso.
Il testo a contorno delle immagini completa le azioni su Instagram anche in modo più ovvio e tuttavia non banale da eseguire come si deve: per esempio gli hashtag vengono troppo spesso impiegati in modo scontato e poco efficace; devono invece venire scelti ingegnosamente, cercando originalità nell’aderenza al tema, così da ottimizzare il posizionamento nelle ricerche.
Chi si può permettere un copywriter, un fotografo e un direttore artistico può mettere in piedi un feed spettacolare in qualsiasi situazione. D’altra parte, chi non se lo può permettere ha comunque l’opzione di puntare a un progetto di contenuto ben fatto, intelligente, strategico e utile, usando al meglio gli strumenti a disposizione di chiunque e, certamente, al costo di molte ore, molto impegno, molto buon senso e tutto il gusto disponibile.
8 storie su Instagram perfette per lasciarsi ispirare
Tanti buoni propositi e va bene, ma come si procede in concreto per cercare originalità, coerenza e testi di contorno ma capaci di valorizzare le immagini? Alice Avallone ha raccolto otto tipologie di racconto eleganti e non comuni.
- Murad Osmann
L’elemento umano usato in maniera imprevista ci accompagna per mano, letteralmente, nei luoghi visitati. - Rachel Ryle
Uso magistrale della stop motion per raccontare vere storie con il pretesto del coinvolgimento visivo. - Samantha Lee
Food artist che gioca con il cibo per i suoi bambini. Oppure cucina per gioco, secondo il punto di vista. - Benny Winfield
Autoritratti, uguali a sé stessi. L’ultima volta che abbiamo controllato, 92 mila follower. Una bella sfida! - Home of Kangaroo Dundee
Gli ospiti di questo centro di salvataggio si guadagnano da vivere con il racconto fotografico delle loro avventure, che canalizza donazioni da tutto il mondo. - Menswear Dog
Dal quartiere di SoHo a New York si propone un arbiter elegantiarum, maestro di eleganza, gettonatissimo ancorché inusuale. - Bellerby & Co Globemakers
Difficile trovare un marchio più globale di questo. Giochi di parole a parte, raccontano la fabbricazione di mappamondi in modo affascinante. Corporate visual storytelling al suo meglio. - Ballerina Project
Nell’Ottocento era Edgar Degas; oggi è Dane Shitagi. Il soggetto, ballerine, appare scontato. L’esecuzione neanche un po’.
Consigli per fare buone dirette video su Instagram e non solo
Abbiamo tutti da anni una fotocamera in tasca e nessuna paura di usarla. La foto è diventata il nostro mezzo più immediato di catturare e condividere una storia. L’efficacia e il coinvolgimento del video ben fatto, tuttavia, è incredibilmente superiore. Nella comunicazione professionale questo è doppiamente importante; nel momento in cui vogliamo trasmettere un messaggio tramite immagini in movimento e quando scegliamo di farlo in diretta, una situazione dove non cerchiamo la perfezione a tutti i costi quanto il coinvolgimento del pubblico nell’istante irripetibile in cui qualcosa di significativo accade.
Jon Mowat, autore di Video Marketing, ci ha passato alcuni consigli su come inserire una diretta streaming nella nostra strategia di comunicazione, validi per qualsiasi social che ne consenta una, Instagram compreso.
- Preparare bene il prima: quanto più ci si impegna a costruire awareness della trasmissione prima della data prevista, tanto più successo avrà il live. Tag coerenti, URL coerenti, titoli e grafica coerenti su tutte le piattaforme.
- Flussi live regolari rendono più facile la conversazione: il contatto regolare con le persone diffonde più agevolmente il messaggio.
- Costruire una serie di video live che si collegano l’uno all’altro: il pubblico cresce nel tempo.
- Eseguire bene il durante: creare durante la trasmissione clip con le parti più interessanti per diffonderle su altri canali con link a un teaser.
- Identificare gli opinion leader e gli influencer principali e rivolgersi direttamente a loro dal video live, in modo che passino parola.
- Conoscere bene lo spazio digitale in cui finiscono le nostre pubblicità e chi si trovi collocato accanto ai nostri messaggi, per evitare accostamenti problematici di contenuti di altri al nostro streaming.
- Completare bene il dopo: gran parte delle visualizzazioni avverrà una volta terminato l’evento. Investire budget se necessario per pubblicizzare adeguatamente l’evento anche dopo che è terminato.
- Preparare la versione completa dell’evento da rivedere e anche una sintesi con le parti salienti.
- Inserire il video in una campagna più generale, integrato in attività più ampie.
Sembrerà ovvio, ma vale la pena di ripeterlo sempre: il primo consiglio è sempre avere contenuti estremamente creativi e coinvolgenti che valga effettivamente la pena guardare e condividere. Chiediamoci sempre con sincerità e sano scetticismo se questo sia vero, prima di partire.
7 cose importanti per fare buon native advertising
Instagram, tra tutti i social, è particolarmente indicato per il native advertising, il primo formato pubblicitario integrale al mondo digitale. Dale Lovell, autore di Native Advertising, ha una lista di cose essenziali da sapere, fare, tenere d’occhio, comprendere.
- Attitudine da startup.
I migliori pubblicitari nativi sono pionieri. Pieni di energia e aperti a nuove idee e possibilità, contenti di abbracciare il cambiamento, ansiosi di sperimentare e di imparare. - Il feed.
È il luogo dove si consumano il successo o il fallimento della nostra comunicazione pubblicitaria nativa. Va capito, fatto nostro, dominato. Per esempio con i titoli: sono l’unica parte del messaggio che sarà vista dal 100 percento del target. - Capire il contenuto.
Pensare come editori: calarsi nei panni del proprio pubblico e confezionare su misura per esso i messaggi pubblicitari mediante contenuti rilevanti e di interesse. - Sapere che è pubblicità.
Ai clienti non dispiace essere interrotti, se ciò accade in modo informativo o spiritoso. Per questo è necessario tenere a mente l’elemento prettamente pubblicitario del native advertising. - Riconoscere il successo.
I migliori pubblicitari nativi sanno a che cosa somiglia il successo. Sanno quello che vogliono (e possono) ottenere all’inizio della campagna, non alla fine. - Padroneggiare tecnologia e dati.
I migliori pubblicitari e le campagne nativi di miglior successo hanno compiuto a perfezione il salto tecnologico; invece di rifuggire la nuova tecnologia, la abbracciano. - Il team.
I pubblicitari nativi più bravi sanno bene di non poter fare tutto da soli e sono sempre parte di una squadra.
Il marketing su Instagram visto dalla parte del fotografo. Ma vale per tutti
Siamo portati a vedere le azioni di comunicazione professionale su Instagram dal punto di vista dell’esperto di marketing. Eppure si parla del social fotografico per eccellenza e, difatti, i migliori fotografi oggi hanno saputo reinventarsi nel cogliere l’importanza, nuova ed essenziale nel loro lavoro, del sapersi rappresentare e pubblicizzare adeguatamente in rete per trasmettere autorevolezza, farsi conoscere, trovare clienti.
Uno di questi è Enzo Dal Verme, una vita avventurosa e imprevedibile da reporter, fotografo di viaggio e da studio, ritrattista celebrity e altro ancora, che ha saputo comprendere e valorizzare l’importanza del marketing di se stesso fino a scriverci sopra un libro. Lui è capace di sintetizzare Instagram in un paragrafo, valido per i fotografi professionisti ma anche per i marketer:
I profili di maggior successo su Instagram seguono un vero e proprio piano editoriale. Scelgono in anticipo le foto da usare, ma hanno la flessibilità e la prontezza di cambiare all’ultimo momento per adattarsi ai trend di ricerca o ai fatti di attualità. Programmano il giorno e l’ora di pubblicazione in base alle abitudini del propri follower. Curano meticolosamente gli hashtag per assicurarsi di raggiungere diversi target e di avere una presenza costante nelle ore della giornata. Monitorano ininterrottamente i risultati e adattano la programmazione di conseguenza. Tutto ciò, mantenendo quell’aspetto casuale e un po’ improvvisato tipico del media.
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