La sicurezza, l’abbiamo scritto più volte in questa rubrica, è una vera e propria ossessione negli Stati Uniti. L’FBI vara un sistema nazionale di difesa.
Questo sistema, chiamato InfraGard e realizzato dal NIPC (National Infarstructure Protection Center, affiliato all’FBI) verrà esteso a livello nazionale dopo una fase pilota di quattro anni.
Si tratta di un sistema di protezione contro il cybercrimine che permette alle imprese del settore privato di comunicare con l’FBI, per condividere tutte le informazioni riguardanti attacchi o intrusioni informatiche, minacce o falle nelle infrastrutture informatiche.
I 56 uffici dell’FBI sparsi localmente sono forniti di una cellula InfraGard, che condivide le informazioni raccolte presso le società membri con le altre cellule a livello nazionale.
Questa “comunità” di siti e di sistemi di posta sicura conta già 518 società, tra le quali IBM.
Ma questo programma, che garantisce l’anonimato, non ha ancora “sedotto” tutte le imprese del settore privato.
In effetti, alcune si sono mostrate molto reticenti all’idea di associare i loro siti all’FBI, pensando che questi potrebbero rendere nervosi i loro clienti o che l’FBI potrebbe approfittarne per entrare nel loro sistema, magari dopo un attacco informatico.
Numerose compagnie, infatti, tra le quali grosse banche degli Stati Uniti, si sono alleate per formare una loro rete indipendente e regolare i loro problemi di sicurezza “in casa”, con l’aiuto di consulenti privati.
Nessuno vuole che si scoprano scheletri, magari dopo un’intrusione di pirati.