L’indagine è stata avviata a seguito di segnalazioni di cittadini che avevano lamentato la violazione della normativa sulla tutela dei dati personali derivante dall’attivazione, a loro nome, di servizi telefonici non richiesti.
La tematica della riservatezza nel settore delle telecomunicazioni è un argomento molto delicato regolato da diverse norme tra cui la legge sulla privacy (L. 675/96) e la disciplina della privacy nei servizi di telecomunicazione (d.lgs. 171/98).
Nel caso in oggetto alcuni cittadini si erano visti intestare un numero considerevole di carte telefoniche, utilizzate anche da persone indagate e per questo motivo erano state convocate a più riprese dalle forze di polizia che li avevano confusi con i detentori delle schede intestate a loro nome.
Scopo dell’indagine del Garante per la protezione dei dati personali è quello di disegnare un quadro completo dei trattamenti di dati personali effettuati per l’attivazione e la gestione di diversi contratti e al fine di predisporre un provvedimento generale che regolamenti l’intero settore.
Le segnalazioni pervenute all’Autorità possono così essere riassunte:
- attivazione di più contratti di telefonica mobile a nome di uno stesso utente all’insaputa dell’interessato;
- attivazione di contratti di telefonica fissa da parte di società telefoniche diverse da quella alla quale l’utente è abbonato (preselezione automatica dell’operatore)
- attivazione di servizi di telefonica non richiesti da parte della stessa società cui l’utente è abbonato.
Si prevede un intenso periodo in cui gli operatori di telefonica dovranno adeguare i propri piani di marketing aggressivo alla normativa sulla privacy.
Tra gli altri obblighi ricordiamo che, a seguito dell’entrata in vigore del d.lgs. 467/2001, gli operatori di telefonia dovranno, entro il 30 giugno prossimo, permettere a tutti gli abbonati il pagamento della bolletta attraverso strumenti alternativi alla fatturazione.