Diminuisce del dieci per cento la vendita di quotidiani stranieri negli Stati Uniti. Questo il dato rilevato da una ricerca di Speedimpex USA, distributore di 65 giornali esteri sul territorio nord-americano. Contrariamente però ad una sorta di luogo comune, sembra che tale diminuzione non sia dovuta nè verrà rimpiazzata dalle notizie diffuse sul Web. “Quando qualcuno compra il quotidiano del proprio Paese, non necessariamente lo fa per essere aggiornato sulle news locali,” spiega Bud DeLauer, comproprietario dell’omonima catena di edicole che offre tra 500 e 700 testate estere. È infatti il “feeling” emanato dal giornale quello che conta, la sensazione di vivere ancora nel Paese di origine che trasuda dalla rivista scritta nella propria lingua. “Ai miei clienti non sembra importare se le notizie sono invecchiate di qualche giorno o più,” aggiunge DeLauer.
E il Web? Pare non c’entri poi molto. Per Marco Marchetti, proprietario (di origine italiana) della stessa Speedimpex USA che ha curato lo studio, oggi si seguono le news online essenzialmente per via del fattore-novità: “Non credo si tratti di un effetto duraturo. Il giornale è fatto per essere tenuto in mano, per esser letto sull’autobus o sul treno. Tutta un’altra cosa dal Web.”
Secondo i distributori USA di testate straniere alla fine l’amore dei lettori per il giornale “vero” prevarrà sui meccanismi “freddi” del Web. Perchè quello che cercano in realtà non è altro che un “pezzetto di casa propria.” Nostalgia, insomma.