Continua il tentativo dei paesi arabi e musulmani di addomesticare Internet e l’uso che se ne può fare. Questa volta dobbiamo segnalare un fatto successo in Tunisia dove una ventina di ragazzi sono sotto interrogatorio da parte dei servizi di sicurezza del paese nordafricano.
Questi ragazzi, tutti tra i 18 e 22 anni nella maggior parte liceali, sono sospettati di attività sovversiva su Internet, come riporta l’AFP citando uno degli avvocati difensori.
Sono stati arrestati il 5 febbraio a Zarzis (a 500 km a sud di Tunisi) dalla polizia che ha sequestrato e confiscato materiale e strumenti informatici utilizzati dal gruppo.
I ragazzi sono stati trasferiti a Tunisi per essere interrogati dai servizi di sicurezza.
I membri di questo gruppo, come dichiara l’avvocato, sono per essere accusati e portati in giudizio.
Secondo la LTDH (la lega tunisina per i diritti umani), questi arresti sarebbero legati all’uso di Internet e alla frequentazione di moschee.
Un caso che coincide con una campagna per la liberazione di Zuhair Yahyaui, un cybernauta condannato a due anni di carcere nel luglio dello scorso anno.
Yahyaui, fondatore di un sito Internet ostile al regime tunisino è stato il primo internauta ad essere accusato e giudicato per diffusione di “false notizie” sulla rete.