L’APEC, l’associazione francese per l’impiego dei quadri ha pubblicato un’interessante inchiesta sull’uso di Internet nelle strategie di reclutamento delle aziende in Europa.
La metà delle imprese europee usa la rete per reclutare quadri da inserire nei propri organici, anche se con grosse differenze da paese a paese.
Sono state interpellate circa 3.600 aziende in otto paesi europei (Francia, Germania, Belgio, Spagna, Italia, Lussemburgo, Olanda e Gran Bretagna)e di queste il 75 % si è dotata di un sito Internet.
Anche qui differenze. Infatti, le più attive sono le aziende inglesi con l’86 % di esse con un sito Internet, seguite da quelle olandesi (84 %) e, pensate un po’, italiane (83 %).
Fanalino di coda, le aziende francesi e lussemburghesi con solo il 62 %.
Veniamo adesso al vero scopo dell’inchiesta, cioè scoprire se le aziende usano Internet anche per reclutare personale. Ebbene, secondo quanto emerso dalle aziende che facevano parte del campione dell’APEC, il 49 % ha dichiarato di utilizzare Internet come modo di comunicazione per il reclutamento.
Le più attive in questo campo le società olandesi con l’81 %, mentre ultime arrivano quelle francesi con il 30 %.
Sull’insieme del campione, poi, solo il 37 % propone offerte di lavoro sul proprio sito, ma più di una su due (il 53 %) riceve domande di candidature sul sito aziendale.
Da cosa dipende l’uso del Web come strumento di reclutamento?
Secondo lo studio dell’APEC non è strettamente legato al grado di utilizzo di Internet.
Infatti, nel caso delle aziende olandesi (che usano molto questo strumento), il 31 % di esse giudica Internet meno efficace rispetto ai metodi tradizionali, mentre per le aziende francesi, che usano Internet molto meno, solo il 18 % pensa che il Web non sia uno strumento valido rispetto a quelli tradizionali.
Un dato che fa emergere come ci sia un atteggiamento un po’ schizofrenico delle aziende europee verso Internet e come il mercato del lavoro in Europa sia ancora legato ai vecchi meccanismi di reclutamento.
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