Dopo tanto parlare di “spam” e delle possibili soluzioni, anche legislative, al problema, qualcosa inizia a muoversi. Negli Stati Uniti viene varata la prima legge contro i messaggi non desiderati su Internet.
Per ora si tratta di una legge locale, non federale, e copre solo la California. Anzi, per la precisione i messaggi spazzatura inviati in California e spediti dalla California.
Chi viola la legge pagherà una multa che può arrivare anche a un milione di dollari.
Ispiratore della legge, il senatore Kevin Murray che, non a caso, dichiara che “è la prima volta che una legge degli Stati Uniti persegue i pubblicitari”.
Murray, poi, spiega che la sua proposta nasce dall’esperienza personale, stanco di ricevere spam ogni santo giorno della settimana: “mi sciupa la vita, tempo e denaro”.
La legge dispone che chi invia messaggi di posta elettronica non sollecitata, incappa in una multa di mille dollari a messaggio e fino a un milione di dollari per ogni campagna pubblicitaria.
La California è il primo Stato americano a promulgare una legge in materia, quando gli altri Stati si limitano a chiedere ai pubblicitari di non inviare spam agli internauti che segnalano la indisponibilità a riceverlo.
La legge dovrà entrare in vigore dal primo gennaio 2004, salvo impugnazione da parte di terzi. Intanto, la Corte federale dell’Oklahoma ha emesso un verdetto che viene giudicato una battuta d’arresto alla lotta contro i messaggi non desiderati.
In una sentenza, infatti, ha giudicato incostituzionale vietare ai pubblicitari di contattare via telefono milioni di americani che si erano registrati in un file nazionale che raggruppa coloro che si rifiutano di ricevere questo tipo di chiamate.