Intel, leader mondiale nella fabbricazione di microprocessori, consapevole del successo che stanno registrando i computer portatili in questo momento (vedi a questo proposito l’articolo di Ennio Martignago), ha annunciato il lancio di sei nuovi processori destinati a questo settore di mercato.
Nel 1998 sono stati venduti nel mondo 16 milioni di portatili, una cifra destinata a crescere ancora del 60% entro il 2001. Attualmente i portatili non rappresentano che il 15% delle vendite totali; una quota che arriva, però, al 40% in Giappone e scende al’11% in Europa. Una situazione che, secondo Maria Marced, direttore del marketing Intel per il Vecchio Continente, dovrebbe cambiare rapidamente. “L’Europa – ha dichiarato recentemente la signora Marced – sta registrando le crescite più forti nella vendita di computer portatili. Gli utenti – ha aggiunto – sono sempre più mobili e chiedono degli strumenti di lavoro da utilizzare ovunque per essere più efficienti, ma anche per risparmiare tempo da destinare a se stessi”.
L’anno scorso le vendite di portatili in Europa sono aumentate del 17%, contro un aumento del 14% dei computer da tavolo. Le aziende, sempre di più, dotano i loro quadri di computer portatili per aumentare la produttività facendo lavorare i gruppi a distanza, senza limiti fisici e di fuso orario. Ma i sistemi portatili si stanno affermando anche nelle famiglie per i loro ingombri limitati e per l’assenza di fili per collegare le diverse componenti del PC. Il successo è dovuto anche alle prestazioni dei nuovi PC portatili, ormai in linea con quelle dei desk-top. Per i prezzi, invece, non si prevede nessuna discesa.