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Implementare un sistema di e-Learning

06 Luglio 2020

Implementare un sistema di e-Learning

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La decisione di utilizzare l'e-learning come strumento per la formazione aziendale porta all'identificazione di diverse variabili e all'analisi dell'impatto che tale innovazione può avere sui diversi ambiti di azione delle figure e dei ruoli aziendali. In particolare, nelle grandi aziende la scelta di passare alla formazione a distanza implica un cambiamento culturale di fondo che impatta su tutti i flussi di comunicazione preesistenti.

Una decisione strategica, complessa, legata a molte variabili

Una delle scelte strategiche per la formazione, sia essa aziendale o istituzionale, è relativa alla formazione a distanza, specie in questo momento storico.

In assenza di emergenze sanitarie, non è facile capire se e in che modo la formazione a distanza può essere una necessità per l’azienda o l’istituzione, dal momento che le variabili in gioco sono moltissime:

  • distribuzione della popolazione lavorativa sul territorio;
  • tempo disponibile da dedicare all’aggiornamento in funzione del ruolo coperto da ciascun discente;
  • differenze nei costi da sostenere;
  • differenze nei tempi entro cui tali costi vanno sostenuti;
  • impatto del cambiamento a livello tecnologico, psicologico, culturale;
  • rapporto tra il flusso d’informazioni relativo alla formazione e altri flussi di comunicazione professionale.

Queste sono solo le macroaree in cui è necessario svolgere un’analisi preliminare atta a mettere in luce dove impatti l’utilizzo di un sistema di formazione innovativo. Come forse è facile intuire, stiamo parlando un sistema di formazione a distanza, non di un singolo corso. Stiamo parlando dell’implementazione aziendale (o istituzionale) di un Learning Management System.

La differenza tra l’adozione di un singolo corso e l’adozione di un sistema di gestione della formazione è enorme: nel primo caso, l’esperienza si limita ad un singolo evento formativo, per quanto possa essere distribuito nel tempo; nel secondo caso si tratta proprio di un cambiamento d’approccio al processo formativo nel suo complesso.

Si può scegliere di utilizzare un singolo corso di aggiornamento per un gruppo di utenti, anche più di uno, senza per questo mettersi a rivalutare l’organizzazione aziendale nel suo complesso; se tuttavia un’azienda sceglie di adottare un sistema di formazione più articolato, nella maggior parte dei casi ciò che si desidera ottenere non è solo una miglior organizzazione del processo formativo in sé, ma anche una miglior strutturazione della gestione delle conoscenze acquisite, un agile strumento che consenta di riutilizzarle quando serve e, non ultimo, un nuovo modo di comunicare tra i diversi settori dell’azienda o dell’istituzione attraverso gli strumenti offerti da un ambiente virtuale di collaborazione.

Come dicevamo prima, si tratta di un cambiamento culturale enorme, e come tale può trovare forti resistenze da parte di chi, per ragioni diverse, non si sente pronto ad adottarlo. Mentre l’integrazione supportata dal digitale di sistemi di comunicazione è ormai di uso comune nel mondo del lavoro, la scelta di un sistema di gestione della formazione, magari integrato col sistema di gestione delle risorse umane, rappresenta una realtà in grandi istituzioni e in multinazionali; non lo è invece in strutture più piccole pur diffuse sul territorio.

Che cosa avviene in azienda quando arriva un Learning Management System

La scelta di adottare un Learning Management System è una svolta strategica per l’azienda e va intrapresa tenendo sempre in vista la mission aziendale e cercando di prevedere tutti i nodi focali su cui tale cambiamento andrà ad impattare. Per questi motivi le aree coinvolte nel processo che porta all’adozione di un LMS sono almeno le seguenti:

  • chi si occupa di gestione del cambiamento;
  • la pianificazione strategica;
  • il project management;
  • il settore che si occupa del training, solitamente le risorse umane.

Ognuna delle figure coinvolte per queste aree avrà priorità ed esigenze diverse: il change manager punterà a fare in modo che il cambiamento culturale richiesto avvenga in modo poco traumatico e graduale, quindi con tempi dettati dalla capacità del personale di assorbire il cambiamento mantenendo il senso dell’orientamento sia all’interno della struttura aziendale sia all’interno dei flussi di comunicazione coinvolti da questo nuovo approccio.

La scelta di adottare un corso su supporto elettronico con largo anticipo rispetto all’implementazione di un intero sistema può ad esempio essere strategica per analizzare come questo nuovo modo di fare formazione viene percepito dall’utenza interna aziendale, quali difficoltà comporta, quali resistenze incontra. Tali informazioni possono essere d’importanza cruciale per stabilire le tempistiche dell’intero processo.

Chi si occupa di pianificazione strategica presterà particolare attenzione alle potenzialità del nuovo sistema in vista di una riduzione dei costi della formazione e in funzione di un miglioramento nella gestione delle conoscenze, puntando soprattutto a far sì che le nuove modalità di comunicazione e di archiviazione delle conoscenze acquisite permettano di catalogare tutto il capitale intellettivo evitando di disperderlo, anche in vista di un inevitabile periodico ricambio delle figure professionali presenti.

Il project manager cui verrà affidata la gestione di questo processo punterà a far sì che, come tutte le altre attività, l’implementazione dell’LMS avvenga nei tempi giusti, coi costi giusti, preoccupandosi che vengano risolti tutti i problemi di interfacciamento coi preesistenti software e coi preesistenti sistemi di archiviazione dati. Il project manager ha come obiettivo mostrare risultati tangibili e misurabili, quindi seguirà il processo di adozione del sistema registrandone ogni impatto sul preesistente e sui piani già stabiliti per il futuro.

Il settore risorse umane sarà coinvolto su molti fronti: da un lato dovrà seguire la scelta del sistema più adatto in base alle esigenze emerse; dovrà seguirne la personalizzazione in accordo con il resto del sistema di comunicazione e con l’immagine coordinata; vorrà scegliere come strutturare la reportistica necessaria alla valutazione dei percorsi formativi; dovrà decidere, insieme a chi implementa la piattaforma, quali saranno le figure coinvolte nel monitoraggio e con quali ruoli, in modo da dare ad ognuna un accesso specifico alle informazioni di cui si dovrà occupare. Dall’altro lato dovrà scegliere i percorsi formativi, raccogliere i materiali necessari alla personalizzazione dei percorsi, stabilirà la propedeuticità di alcuni percorsi rispetto ad altri. Stiamo, in altre parole, descrivendo una learning organization.

Il confronto e la scelta tra le piattaforme di e-learning a disposizione

Le piattaforme LMS esistenti sono moltissime e complesse: la loro complessità risiede principalmente nelle molteplici configurazioni che esse permettono di attuare. Tanta libertà, tante scelte da compiere; è cruciale analizzare in modo approfondito il sistema esistente e identificare le variabili critiche e la loro incidenza. Solo così il sistema di formazione a distanza può essere implementato in maniera efficace ed efficiente.

Spesso accade che l’analisi esplorativa delle dinamiche di comunicazione e del flusso delle informazioni relative alla formazione riesca ad esplicitare alcuni aspetti strutturali rispetto ai quali l’azienda o l’istituzione stessa acquista una consapevolezza maggiore.

Se ciò accade, il processo intrapreso viene percepito come estremamente positivo per l’ottimizzazione delle dinamiche in atto e si rende possibile puntare in parallelo non solo all’acquisizione di un sistema formativo innovativo, ma anche a una gestione più efficace delle conoscenze acquisite.

Uno dei punti cruciali risiede infatti proprio nel riutilizzo delle informazioni anche in momenti disgiunti da quelli formativi: la costruzione di database di situazioni critiche e di relative soluzioni può essere consultato in momenti operativi che non si limitano alle simulazioni utilizzate nei percorsi di training, come – ad esempio – quando diventa urgente la consultazione rapida di una casistica o di un insieme di procedure.

Anche la gestione delle conoscenze specifiche può essere (deve essere), quindi, parte del processo per offrire un prodotto formativo che non si limiti a favorire, facilitare, diffondere e monitorare la fruizione di corsi, ma che vada oltre, stimolando la comunicazione tra pari, tra gruppi, settori diversi, convogliando il flusso di informazioni in un archivio strutturato che ne permetta il riutilizzo.

Un buon sistema di e-learning chiede tempo e qualità

Quanto tempo è necessario per mettere in pratica e rendere operativo un sistema del genere? Dipende dalle dimensioni dell’azienda o dell’istituzione e dalle funzionalità che devono essere attivate, ma i tempi non sono certo rapidi come nel caso della scelta di singoli corsi da aggiungere al proprio paniere della formazione.

Integrare un nuovo sistema di gestione della formazione (e della conoscenza) richiede un’attenzione cosciente ai tempi umani di adattamento a cambiamenti di tale rilevanza. Parliamo quindi di tempi rapidi rispetto alla partenza di singoli progetti pilota, con corsi di formazione brevi, volti in particolare ad esplorare gli ambienti e a familiarizzare con essi; di tempi più ampi, non inferiori ai due anni nel complesso, prima di essere a regime con l’intera sfera di funzionalità integrate.

Durante tutto questo periodo è sicuramente consigliabile l’affiancamento del personale da parte di figure specifiche per favorire un atteggiamento positivo e stimolare l’interesse, facilitando indirettamente una più rapida assimilazione delle nuove dinamiche e mostrandone in dettaglio i vantaggi dal punto di vista delle diverse figure coinvolte, a tutti i livelli.

Puoi approfondire la tematica dell’e-learning attraverso gli altri articoli di Paola Corti: Lavorare in gruppi (virtuali) per creare conoscenza, Quanto è difficile imparare online?, E-learning: che cos’è e a chi è rivolto.

Immagine di apertura di Markus Spiske su Unsplash.

L'autore

  • Paola Corti

    Lavora al Politecnico di Milano presso METID, la task force dedicata all’innovazione didattica. I suoi interessi sono orientati fortemente verso la Open Education: nel 2019 ha organizzato la OE Global 2019 Conference.
    Si occupa di progetti europei relativi all’innovazione didattica e di progettazione di MOOC (Massive Open Online Courses) su tematiche relative all’innovazione e alle metodologie didattiche, e di supporto a docenti ed esperti di contenuto nella progettazione dei loro MOOC. È volunteer Mentor nel progetto UNESCO Open Education for a Better World. Le piace fare attività all’aperto, specie in montagna, e ha una passione per il cinema che non sazia mai a sufficienza.

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